Giovanni Ronco, Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle: “Abbiamo più lampioni, un sacro cuore riverniciato e le tasse più alte, mentre il paese perde altri 218 cittadini in 4 anni”. Di seguito la nota integrale.
L’amministrazione comunale ha annunciato, all’ultimo giorno utile, di voler posticipare la scadenza dell’acconto IMU accettando di fatto i contenuti di una mozione del M5S.
La quale però invitava a posticipare di un anno la scadenza del 16 giugno, al fine di dare maggiore ristoro a famiglie e imprese e puntando sul fatto che il nostro comune è già dotato di norme regolamentari che lo consentono. Invece, lo spostamento è di solo 4 mesi, al 16 ottobre.
Questa amministrazione, grazie a un cavillo legislativo come la norma del pre-dissesto, è quella che ha gestito complessivamente più soldi di qualsiasi altra amministrazione del passato, avendo avuto dalla Regione circa 4 milioni di euro, di cui un milione per l’Imu agricola non riscossa del 2014 e 2015.
Dopo 5 anni, però, le tasse sono ancora al massimo delle loro aliquote, e i montalbanesi si trovano con dei nuovi lampioni sulla strada provinciale, un Sacro cuore ristrutturato e circa 4 milioni di euro spesi in ristrutturazioni e rifacimenti di due plessi scolastici, che rimarranno semivuoti, in un paese dove la popolazione scolastica diminuisce paurosamente anno dopo anno. In linea con la diminuzione dei residenti, scesa, dal 2015 al 2018 (ultimo dato disponibile), di altre 218 unità.
Ed è il peggior parametro di impoverimento della comunità che ha bisogno di una scuola ristrutturata in meno e di qualche progetto economico in più di valorizzazione del territorio, che resta l’unica strada economica percorribile, dopo la riduzione delle tasse locali.
Tutto questo obbliga il sindaco Piero Marrese, quando è nelle vesti di presidente della Provincia di Matera, ad affannarsi a trovare finanziamenti per atti di ordinaria amministrazione che compie lungo la provinciale, con le quali cerca di coprire le sue evidenti e grossolane lacune di amministratore cittadino.
Dopo 5 anni non c’è alcun progetto di rifacimento delle fogne bianche e nemmeno di manutenzione delle grate delle fogne bianche esistenti, cosa che quando piove trasforma in fiumi le vie cittadine. Non c’è un piano di aree pedonabili e nemmeno di potenziamento del trasporto urbano o di infrastrutture digitali cittadine.
Gli asfalti realizzati in città sono in realtà rattoppi a sfogliatella di bitume e quello rifatto sulla strada comunale “Fosso Valle”, dopo nemmeno un mese dal rifacimento, già viene eroso dall’erba. La zona Zes jonica ci vede ancora fuori dai possibili privilegi fiscali che, ricordiamo, toccheranno alle aree municipali del Metapontino, tranne che a Montalbano, e di Lauria e Baragiano, che, notoriamente, “sono” alquanto lontane geograficamente dall’essere definite zone joniche.