Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “L’A.R.P.A.B. mente al Consiglio regionale: indagini su acque radioattive nei Comuni di Satriano, Brienza, Sant’Angelo Le Fratte”. Di seguito la nota integrale.
Dalla risposta alla nostra interrogazione del 31 marzo scorso, abbiamo potuto constatare che l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Basilicata mente al Consiglio regionale.
Con la nostra interrogazione, abbiamo chiesto all’Assessore competente, Aldo Berlinguer, chiarimenti circa il rinvenimento, in alcuni pozzi, di acqua radioattiva. Da una nota del 10 marzo dell’A.R.P.A.B., indirizzata al Dirigente Ufficio Ciclo dell’Acqua del Dipartimento Ambiente, al Direttore del Dipartimento di Prevenzione Salute Umana – ASP ed ai Sindaci di Brienza, Satriano di Lucania e di Sant’Angelo Le Fratte risultava che le acque analizzate presentavano livelli di alfa totale superiori a quelli consentiti e che sarebbero state necessarie ulteriori analisi “per la determinazione di singoli radionuclidi alfa emettitori, per le quali questo ufficio (A.R.P.A.B.) non dispone al momento delle specifiche attrezzature analitiche”.
Com’è possibile che in una Regione come la nostra, l’Agenzia deputata ai controlli ambientali non abbia strumentazioni adeguate ad analizzare i livelli di radioattività? Regione in cui si estrae la più alta percentuale di petrolio in Italia e potenziale sede di un deposito di scorie nucleari? Anche questo chiedevamo all’Assessore al ramo.
La risposta che l’A.R.P.A.B. dà, per il tramite dell’Assessore, ha dell’incredibile e dello sconcertante: A.R.P.A.B. ha affermato che: “la strumentazione del laboratorio del Centro Regionale Radioattività risulta adeguata e in grado di consentire, eseguire varie tipologie di analisi di radioattività, anche complesse e specialistiche, in relazione a tutte le diverse matrici ambientali, comprese acque sotterranee, superficiali ed acque destinate al consumo umano.”.
Quando l’A.R.P.A.B. ha mentito? Nella nota del 10 marzo o nella risposta alla nostra interrogazione? In entrambi i casi, rimane il fatto che, in un campo così delicato quale quello ambientale, ognuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità.
Oggi sappiamo per certo che la richiesta di chiarezza e di trasparenza da parte dei Lucani, così come le loro preoccupazioni, hanno motivo d’essere se l’Agenzia preposta a fare controlli si contraddice da sola.
Ma v’è di più. La superficialità con la quale l’A.R.P.A.B. affronta le situazioni è intollerabile. Infatti, sempre nella lettera del 10 marzo, evidentemente per giustificare le mancanze in ordine dei controlli, l’Agenzia affermava che i pozzi erano autorizzati ma non si sa se per consumo umano o altro e che, nel primo caso, i livelli di radionuclidi erano superiori ai limiti consentiti.
È limpido come l’acqua, o meglio come dovrebbe essere l’acqua, che, al di là delle autorizzazioni amministrative, non si sa questi pozzi a cosa servono. È possibile che vengano utilizzati per abbeverare gli animali o per irrigare i campi? In questo modo entrerebbero comunque nella catena alimentare umana.
Dov’è la coscienza che imporrebbe, di fronte anche solo al dubbio che vi sia pericolo alla salute ed all’ambiente, di approfondire le analisi? Semplicemente non c’è perché per troppo tempo la politica ha chiuso entrambi gli occhi di fronte alle inefficienze di chi dovrebbe tutelarci e non lo fa.
Per questo abbiamo chiesto all’Assessore Berlinguer di approfondire e di individuare le responsabilità. Se si dovesse rimanere inattivi di fronte a queste enormità anche la politica regionale sarebbe complice e i Lucani saprebbero chi ringraziare per i mancati controlli. Attendiamo risposte.
Potenza, 21 Ottobre 2015
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale