Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Il passato è ancora vivo. Ogni giorno concorsi ad personam”.
Un concorso pubblico con un requisito obbligatorio non previsto dalla legge. Nella Basilicata Pittelliana, dove la limpidezza delle selezioni pubbliche è offuscata, in continuità con il passato, dai soliti meccanismi clientelari, accade anche questo.
A finire sotto la nostra lente d’ingrandimento, questa volta, è il concorso indetto dall’Azienda Sanitaria Locale di Matera per la copertura a tempo indeterminato di n.1 posto di Collaboratore Amministrativo Professionale – Esperto in Comunicazione. Ritroviamo infatti, nei requisiti specifici necessari per l’ammissione riportati nel bando, uno che ci sembra quanto singolare: l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti Pubblicisti o Professionisti.
Preme ricordare che la legge n. 150 del 2000 e il regolamento attuativo emanato con D.P.R. n. 422 del 2001 prevedono l’obbligo di tale iscrizione solo quando devono essere ricoperti incarichi per i membri degli uffici stampa o per gli addetti stampa delle Pubbliche Amministrazioni.
Perché allora l’amministrazione dell’ASM di Matera cerca un iscritto all’Ordine dei Giornalisti per svolgere il ruolo di esperto in comunicazione? A cosa è dovuto questo paletto ancora più stringente che pregiudica a tanti ragazzi lucani la possibilità di partecipare a una selezione pubblica?
Non vorremmo che anche questo concorso fosse il classico “abito su misura” cucito dal sarto-gladiatore Pittella per vestire, con un comodo contratto a tempo indeterminato, qualche amico.
Abbiamo presentato oggi un’interrogazione urgente al Presidente Pittella. Chiediamo la sospensione e l’immediata modifica del bando di concorso dell’ASM di Matera con l’eliminazione dai requisiti dell’iscrizione all’Albo dei Giornalisti.
Vedremo il Gladiatore se intenderà fare chiarezza, sgombrando così il campo dai tanti dubbi e pettegolezzi che spesso accompagnano le selezioni pubbliche in Basilicata.
I ragazzi lucani, senza “santi in paradiso”, ne hanno diritto.