Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, ha inviato una nota sulla riorganizzazione dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura. Di seguito la nota integrale.
Sulla riorganizzazione dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura si discute da tempo. Le audizioni nelle Commissioni competenti si susseguono: tutti i vertici e gli operatori del mondo agricolo sfilano nelle audizioni ma la confusione è tanta. L’unico dato certo è che la tanto sbandierata riforma del sistema agricolo viene depotenziata.
Tutte le novità sono annullate dagli ultimi emendamenti presentati. Insomma, la maggioranza Pd attua il famoso detto “cambiare tutto perché nulla cambi”, il che è confermato anche dalle poche parole dell’Assessore Ottati, sentito nell’audizione dell’8 ottobre scorso, e retrocede su tutti i fronti: l’ARA non si tocca.
In sintesi per la riforma dell’ALSIA: tante parole ma nei fatti nulla.
Persino il Presidente dell’ARA, sentito in occasione dell’audizione precedente, ha dimostrato un atteggiamento poco chiaro.
Il Presidente dell’ARA non parla direttamente ma a mezzo del suo ‘portavoce’, il Direttore, che esalta le azioni dell’associazione. Anche il rappresentante dei veterinari alle dipendenze dell’ARA parla in maniera entusiasta del lavoro svolto dall’associazione.
Però alle nostre domande, cade il castello ed emergono le verità che fino ad allora erano rimaste nascoste. Le debitorie dell’ARA nei confronti dei suoi dipendenti e dei suoi veterinari a quanto ammontano? Da quanto tempo non vengono pagati? E ci sembrano domande legittime. In fondo la Regione concede annualmente ‘un cospicuo aiutino’ di 4,5 milioni di euro.
Il Direttore, sempre nelle ‘veci di Presidente’ risponde che qualche problemino, in effetti, c’è. Ufficialmente il Direttore-Presidente ci ha tenuto a precisare che l’esposizione debitoria dell’ARA è addebitabile alla morosità degli allevatori e poi ci ha detto che i dipendenti non sono retribuiti da maggio; i veterinari da qualche mese. Sempre ufficialmente.
Invece a noi giungono voci che i dipendenti dell’ARA non prendono lo stipendio da circa otto mesi. E sì che hanno anche accettato dei contratti di solidarietà; mentre i veterinari da circa un anno.
Insomma, gli ‘aiutini’ regionali non bastano a pagare neanche chi lavora per l’ARA. Ma allora a cosa servono, viste le lamentele degli allevatori nei confronti della scarsa incidenza delle attività dell’associazione sul mondo della zootecnia?
Forse sarebbe il caso che il Presidente della Regione smetta di fare orecchie da mercante e prenda una seria decisione sulle sorti dell’ARA, che, ricordiamo, è un’associazione privata mantenuta con risorse pubbliche, sulla sua collocazione nel mondo agricolo ed in quello zootecnico in particolare.
Potenza, 10 ottobre 2014
Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale