Gli emigrati lucani in Europa sono impegnati nella fase di analisi e riflessione del Rosatellum che prevede che gli italiani all’estero eleggeranno con il sistema proporzionale dodici deputati e sei senatori.
La novità è che anche cittadini italiani possano candidarsi in una circoscrizione Estera. La norma è stata ribattezzata “salva-impresentabili” e non è piaciuta ai nostri emigrati. Da Palazzo Italia di Bucarest, quartier generale del Movimento Lucani nel Mondo, Giovanni Baldantoni, che sta tessendo le fila di rapporti con altre associazioni non solo d lucani nei Paesi Europei,lo conferma. E’ semplicemente impensabile che nei collegi esteri – dice – si candidi chi non conosce la realtà ad esempio dei Paesi Balcanici o al massimo ci viene da turista. Di qui la nostra amarezza ed indignazione perché si acuisce il solco tra istituzioni ed italiani all’estero che chiedono di non sentirsi italiani di serie B.
Baldantoni sottolinea l’impegno a rinnovare il protagonismo delle comunità italiane trasferite fuori dal Paese per contribuire al cambiamento della politica. L’intesa raggiunta con la Fondazione Italiani in Europa del prof. Giuseppe Arnone va in questa direzione. Intanto – aggiunge Baldantoni – stiamo svolgendo una campagna di informazione perché i cittadini italiani residenti all’estero si iscrivano all’Aire (Anagrafe Italiani residenti all’estero) in modo da poter votare per corrispondenza. Saranno le Ambasciate e i Consolati ad inviare agli elettori il plico elettorale. Grazie al grande lavoro di ammodernamento delle procedure, unito agli sforzi per rendere efficiente il voto nelle circoscrizioni estere, all’appuntamento elettorale del 2006 parteciparono circa un milione di italiani residenti in altri Paesi del mondo. Il risultato è stato possibile – sottolinea Baldantoni – anche grazie alla politica attiva sul territorio dei candidati residenti all’estero, quindi conoscitori delle realtà locali come rivendichiamo accada per le prossime candidature.Gli elettori italiani all’estero, in totale nel mondo, sono poco meno di 5 milioni. Condividiamo – aggiunge – il progetto di vicinanza del prof. Arnone che intende offrirci la possibilità di continuare ad essere parte attiva della vita politica italiana per favorire la crescita e lo sviluppo economico del Paese e promuovere scambi e relazione tra le nostre comunità, i Paesi Europei e l’Italia partendo dai bisogni concreti dei cittadini. Noi italiani all’estero – sostiene il prof. Arnone – ci siamo integrati nel territorio che ci ha ospitato senza accettare nessuna forma di clientelismo e favoritismo, dimostrando il nostro valore sociale e professionale.
Ott 30