L’autorevole Sole 24 Ore (a chi fosse sfuggito) scrive ieri di nuove e forti pressioni della Ue nei confronti della nostra Regione da Bruxelles sulla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020. Ho l’impressione che Giunta, maggioranza ma anche minoranze presi troppo da una campagna elettorale per le regionali partita male e forse con troppo anticipo concentrata su nomi di candidati si distraggano su una questione così rilevante. A sostenerlo è il segretario regionale di IdV Angelo Rosella riferendo che gli incontri di monitoraggio periodici e incalzanti degli organismi Ue sono sicuramente utili a smuovere ritardi e sottovalutazioni. La spesa rendicontata – secondo i dati riferiti dal quotidiano economico – per il Po Fesr è ferma a 55,70 milioni su un totale di 826,03 (6,6%) a fronte di un obbiettivo da realizzare a fine anno di 130milioni (15,7); per il Po Fse la spesa (rendicontata e certificabile a completamento dei controlli in corso) è di circa 24,9 milioni su un totale di 289,6 (8,3%) e dovrà raggiungere quota 41 milioni (14%). Infine, il Programma di Sviluppo Rurale (Fesar) ha una dotazione di 671,37 milioni di euro, di cui 136 da spendere entro dicembre 2018; ad oggi ne sono già stati liquidati circa 102milioni. I dati – commenta Rosella – parlano da soli specie per la nostra che negli anni passati era a Bruxelles considerata un modello di Regione virtuosa. Le ferie (per chi le ha fatte) sono finite e si torni rapidamente a lavoro in tutti i Dipartimenti ed Uffici snellendo al massimo le procedure che come sanno bene piccoli imprenditori, agricoltori, commercianti, artigiani e semplici cittadini incidono non poco nell’efficacia dei bandi. Da dimenticare è l’esperienza ad esempio del Bando primi insediamenti in agricoltura (giovani) che per il PSR 2007-2014 ha toccato il record di più di 1.000 giorni prima dell’erogazione contributi a chi forse dopo tre anni e mezzo non era più giovane. Qualcosa si muove come testimonia la documentazione dell’ultimo comitato di sorveglianza con l’attivazione di 111 procedure selettive, tra bandi, manifestazioni di interesse e procedure negoziali, per un importo complessivo di circa 533 milioni di euro, pari al 65% della dotazione complessiva del Programma Po Fesr di 826,03 milioni . Le priorità – conclude – vanno concentrate sulla grave crisi occupazionale ed il rilevante aumento della povertà, oltre che a dare sostegno allo sviluppo attraverso la qualificazione del capitale umano.
Ago 19