Angelo Rosella, segretario regionale Italia dei Valori: “Raccogliere richiami dei Vescovi di Matera e Potenza”. Di seguito la nota integrale.
I richiami dei vescovi di Potenza Monsignor Ligorio e di Matera Monsignor Caiazzo in occasione della Pasqua ad “agire con responsabilità”, ciascuno per la propria funzione che svolge nella società regionale, devono diventare la base di ripartenza della politica lucana al di là dei partiti e delle coalizioni.
Sono messaggi che, oltre al significato di fede, contengono altri significati civili e sociali da cogliere e sui quali riflettere, anteponendo interessi di parte a vantaggio degli interessi della nostra comunità. Il disagio economico di tante famiglie, i giovani che vanno via per trovare lavoro, la dignità delle persone, la giustizia sociale toccano valori universali che uniscono cattolici e non, quanti svolgono funzioni di servizio alla fede e quanti svolgono ruoli di amministrazione e di politica di servizio ai cittadini. E’ sopratutto necessario raccogliere le nuove sollecitazioni che sono arrivate dal mondo ecclesiale e più in generale cattolico per ricostruire la speranza, ricucire il Paese e pacificare la società facendo tesoro dei risultati del 4 marzo scorso.
Dentro il panorama elettorale che si è prodotto, il «voto cattolico» non ha più un’identità riconoscibile ma ha piuttosto aderito agli orientamenti, alle tensioni e alle paure del Paese. Tutto questo dice come il voto, anche quello dei cattolici, sia oggi determinato da valutazioni politiche, forse a volte non troppo elaborate, ma certamente non determinate da un metro di giudizio di ordine dottrinale. Ma dice anche che nella crisi finale di un sistema di partiti che, dopo il 1992-1993, si era articolato nella dialettica fra centrodestra e centrosinistra, non vi è spazio alcuno per un «partito cattolico» e nemmeno per una presenza identitaria all’insegna dei valori «non negoziabili». E’ significativo al riguardo il profilo discreto tenuto dalla presidenza della Cei, che nei mesi scorsi ha cercato di ricondurre la politica alle proprie responsabilità e alla necessità di ricercare il bene comune, piuttosto che definire carte d’identità ad uso delle coscienze degli elettori.
Per tutto questo, interpretando il voto espresso da cattolici e non, è possibile oggi individuare un nuovo percorso di impegno politico sottraendolo al rituale delle riunioni di maggioranza, alle riunioni ristrette tra gruppi dirigenti ancora troppo litigiosi (sopratutto nel Pd) e poco rappresentativi degli interessi degli elettori per cambiare nel metodo e nel merito il modo di fare politica. Le coalizioni se non hanno solide basi di condivisione, non certo finalizzate alle elezioni, sono destinate a perdere ogni elemento positivo tanto più che dopo le elezioni politiche i termini centrosinistra e centrodestra hanno bisogno di nuove formulazioni ed identità.