Rospi: “I cittadini e gli imprenditori della Val Basento non possono più tollerare i ritardi in merito alla bonifica dell’area Sin. Di seguto la nota integrale.
Nell’aggiornamento 2019 del progetto Sentieri sono state analizzate l’incidenza oncologica e le malformazioni congenite nei comuni ricadenti nei Sin italiani nel periodo 2006-2013. Il risultato è stato quello che nei comuni dove non sono state effettuate opere di bonifica i valori di mortalità e malformazioni sono aumentati.
I dati più allarmanti sono stati registrati nel Sin Val Basento, che comprende i comuni di Pisticci, Ferrandina, Pomarico, Miglionico, Salandra e Grottole, dove sono stati registrati eccessi di mortalità e incidenza tumorale di gran lunga superiori ai valori medi nazionali.
Nel rapporto spiccano numerose mortalità per tumore al polmone e un considerevole aumento delle malattie asmatiche e cardiocircolatorie. Anche per quanto riguarda la fascia pediatrico-giovanile il rapporto evidenzia un eccesso di tumori del linfoematopoietico e del sistema nervoso centrale. Questo è quanto afferma l’Onorevole Gianluca Rospi del MoVimento 5 Stelle.
Di fronte a questo preoccupante quadro sanitario oggi resta rilevante ed urgente la conclusione delle bonifiche ambientali della Val Basento, la messa in sicurezza della discarica La Recisa e il completamento delle bonifiche ambientali del Centro oli e dei pozzi Eni presenti a Pisticci.
A tal proposito ho sollecitato il Ministro dell’Ambiente Costa, depositando un’interrogazione alla Camera dei Deputati, per capire quali iniziative intenda assumere al fine di velocizzare l’iter di bonifica del Sin Val Basento, anche attraverso nuovi accordi di programma, qualora fossero necessari, con la Regione Basilicata. Continua l’Onorevole Rospi.
I cittadini dei comuni di Pisticci, Ferrandina, Pomarico, Miglionico, Salandra e Grottole non possono più tollerare i ritardi e le numerose inadempienze della Regione in merito alla bonifica del Sin Val Basento.
Occorre accelerare quanto prima le Bonifiche Ambientali, in quanto il diritto primario alla salute, l’imminente avvio della zona economica speciale e il rilancio delle attività proprie del territorio (turismo e agricoltura) sono oramai incompatibili con la presenza ingombrante di un sito industriale così fortemente inquinato”.