Il ministero dello Sviluppo economico (Mise), il ministero dell’Economia e Finanze (Mef), e la Regione Basilicata hanno sottoscritto nei giorni scorsi il II protocollo d’intesa con il quale si individuano le modalità di utilizzo della restante quota del “Fondo preordinato alla promozione di misure di sviluppo economico e all’attivazione di una social card per i residenti nelle regioni interessate dalle estrazioni di idrocarburi liquidi e gassosi” pari a complessivi € 142.219.093,36 relativi alle royalties spettanti per gli anni 2013 e 2014 di cui euro €.67.719.093,36 già assegnati con la sottoscrizione del I protocollo d’intesa ( 21 dicembre 2016)
Lo rende noto il presidente, Marcello Pittella, che ha firmato il II protocollo d’intesa.
Con questo accordo il Mise e il Mef si impegnano ad effettuare tempestivamente il trasferimento delle risorse nei limiti delle disponibilità di bilancio ed entro i termini utili per la realizzazione degli interventi.
La dotazione finanziaria assegnata al II protocollo, pari ad € 74.500.000 è ripartita nel seguente modo: € 43.700.000 per l’attuazione di misure di sviluppo; € 27.800.000 per l’attuazione di misure di coesione sociale; € 3.000.000 per la misura di social card attivata per il tramite dell’intervento rientrante tra le misure di coesione sociale.
“Con questa intesa si passa alla fase esecutive di tutte le azioni individuate utilizzando le risorse provenienti dalla rimodulazione della ex card carburante. Il governo regionale si è fortemente impegnato per destinare questi fondi per due finalità: lo sviluppo del tessuto economico e la tenuta della coesione sociale soprattutto attraverso il reddito minimo di inserimento. Con l’accordo continuiamo a dare attuazione a questo percorso dando concrete risposte ai cittadini e alle imprese. Un risultato dovuto al dialogo sempre aperto e costruttivo sia con le organizzazioni sindacali che con le parti datoriali, in uno spirito proattivo per la società lucana”.
In particolare, l’investimento finalizzato allo sviluppo economico (€ 43.700.000) sarà ripartito nel seguente modo: 17.500.000 per azioni finalizzate alla tutela del patrimonio forestale pubblico, dell’ambiente e del territorio; € 4.500.000 per avviso pubblico per il sostegno agli investimenti finalizzati all’adozione di tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 e azioni di sensibilizzazione e accompagnamento; € 4.700.000 per l’attivazione di misure di contrasto al credit crunch per le imprese con sede operativa in Basilicata; € 5.000.000 per la integrazione di fondi rischi dei confidi per facilitare l’accesso al credito delle PMI lucane; € 4.000.000 per la istituzione di un fondo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione delle imprese artigiane lucane; € 4.000.000 per la istituzione di un fondo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione delle imprese cooperative lucane; € 4.000.000 per la istituzione di un fondo per il cofinanziamento di progetti strategici per il rilancio delle attività commerciali, soprattutto nei centri storici dei comuni lucani;
Per quel che riguarda l’investimento destinato alla coesione sociale (€ 27.800.000) sarà ripartito come di seguito indicato: € 19.500.000 per avvisi pubblici di selezione dei beneficiari del programma reddito minimo di inserimento – Categoria A e categoria B; € 4.000.000 da destinare ai comuni per l’ampliamento dei servizi da affidare alle cooperative sociali finalizzato all’assunzione con contratto di lavoro subordinato, per un massimo di 36 mesi, di beneficiari di reddito minimo di inserimento; € 4.000.000 per progetti di pubblica utilità per l’assunzione presso enti pubblici e/o privati di soggetti ai quali mancano 3 anni al raggiungimento dell’età pensionabile; € 300.000 per il progetto “Basilicata eccedenza solidale”- Creazione e gestione sistema regionale recupero e distribuzione eccedenze alimentari e non.
Infine, i 3 milioni di euro per la misura di social card saranno destinati come contributo per l’affitto della prima casa per il sostegno all’autonomia abitativa “Bucaletto” di Potenza. L’obiettivo finale è quello di aiutare il trasferimento in altre residenze dei cittadini che vivono in oggettive condizioni di disagio da circa 40 anni.