Pietro Ruggi, Presidente Associazione Liberal Forum: “Valutazione positiva sul valore politico della riforma Nordio, ma il suo impatto concreto è assolutamente insufficiente”. Di seguito la nota integrale.
” Il primo pacchetto di riforme voluto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio ha sicuramente un valore politico perché accoglie, in teoria, molte delle proposte per una modifica in senso liberale della giustizia, emerse anche nel corso dell’evento organizzato a Torino dal Liberal Forum nel mese di marzo, ma non si può assolutamente dire che i liberali possano considerarsi soddisfatti perché l’applicazione pratica sarà limitatissima. L’impatto concreto sarà praticamente nullo”.
Questo il parere dell’Avvocato Pietro Ruggi, Presidente del Liberal Forum.
” Sicuramente interessante e garantista, per esempio, è l’introduzione dell’interrogatorio preventivo per emettere il provvedimento cautelare di custodia in carcere, ma il fatto che sia stato previsto solo per l’ipotesi di pericolo di fuga dell’indagato, ne riduce assolutamente l’impatto concreto. Possiamo accettare che l’applicazione di questo principio, molto importante per la tutela delle libertà personali dell’indagato, sia escluso per i reati più gravi. Possiamo anche accettare che non riguardi l’ipotesi degli arresti domiciliari, perché incidono in misura non così irreversibile sulla persona. Ma escluderlo quando si fondi anche sul pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato, ne riduce assolutamente la reale portata garantista e ne svuota di fatto il contenuto” continua il Presidente del Liberal Forum.
” Infine, assolutamente incompleta è la parte relativa alle intercettazioni. Si reiterano e si precisano principi che dovrebbero essere già propri del nostro ordinamento giuridico. Manca assolutamente, invece, la regolamentazione di alcuni aspetti importanti, come l’individuazione delle intercettazioni utilizzabili ( ancora nulla su una battaglia liberale, come quella sulle intercettazione delle conversazioni tra indagato e difensore), e soprattutto la determinazioni di sanzioni adeguate per le violazioni di queste disposizioni in tema di diffusione delle intercettazioni”.
Pertanto, pur apprezzando, si ripete, il “valore politico” di questi primi provvedimenti, appare chiaramente che le battaglie per una vera e concreta riforma della giustizia italiana è appena cominciata, perché la strada per una giustizia liberale è ancora molto lunga, nonostante la buona volontà, che riconosciamo, del ministro Nordio.
Giu 16