“Sostenere la crescita dei comuni montani e contrastare lo spopolamento: sono questi gli obiettivi del ddl ‘Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane’ che intende svolgere un’azione strutturale, volta a invertire la tendenza all’abbandono della montagna e nel contempo a stimolare l’insediamento di nuove presenze attraverso forme di incentivi fiscali (nella forma del credito di imposta) per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori sociosanitari presso strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche o private accreditate, ubicate nei comuni montani, nonché per gli insegnanti che prestano servizio nella scuola di montagna, nel caso che prendano in locazione o acquistino un immobile. Sono altresì previste agevolazioni fiscali per gli agricoltori e in favore delle imprese montane “giovani”, nonché agevolazioni per l’acquisto di unità immobiliare da adibire ad abitazione principale nei comuni montani”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente e all’Energia, della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, intervenendo a Lauria ad un incontro sul tema “Ruolo e funzioni per lo sviluppo sostenibile dei territori montani”. “Sono previste altresì disposizioni per un miglioramento della copertura dei servizi di telefonia mobile e di accesso alla rete internet, per la salvaguardia dei pascoli montani e sui rifugi di montagna, con particolare attenzione alle problematiche connesse agli scarichi e agli impianti di smaltimento, con possibilità di prevedere requisiti igienico-sanitari minimi. In Basilicata comuni montani nella gran parte sono anche comuni interni e piccoli comuni. La strategia regionale di sostegno alla rigenerazione sociale, economica e culturale dei piccoli comuni è finalizzata proprio alla mitigazione degli svantaggi esistenti in questi territori e all’attivazione delle grandi potenzialità che questi luoghi esprimono in termini di nuova residenzialità, di sviluppo turistico sostenibile e di gestione del patrimonio naturalistico e ambientale per finalità priduttive. La Basilicata rappresenta un contesto molto interessante per sperimentare innovativi processi di rigenerazione ecologica della sua costellazione di forme insediative (piccoli comuni montani). La sua strutturale marginalità – ha aggiunto l’assessore regionale – la ricchezza di risorse naturali, energetiche e culturali, la sua straordinaria bio-diversità, così come le forme di fragilità territoriale, rendono la regione un possibile laboratorio a cielo aperto di rilevanza nazionale e per l’intera area Mediterranea, dove sperimentare strategie e azioni innovative in cui il paesaggio diventa infrastruttura bio-culturale primaria in cui la natura riveste un ruolo centrale nella definizione di scenari di sviluppo sostenibile, da un punto di vista ambientale, sociale ed economico”. Per Latronico “la natura, infatti, è portatrice di performatività ambientali, produttrice di benessere collettivo e di tutela della salute pubblica; luogo di reciproca modificazione con la cultura e di attivazione di nuove economie (green, circular e bio-economy)”.
Mag 08