Giovanni Caserta in una nota esprime alcune riflessioni sul ruolo politico della donna ai nostri tempi.
Di seguito la nota integrale: “Quanto diverse da quella! Quantum mutatae ab illa”. Di seguito la nota integrale.
Ai tempi della scuola, per professori ed alunni un mito diventò Lisistrata, donna, personaggio protagonista di una commedia del greco Aristofane. Era in corso la guerra del Peloponneso; le donne, rimaste a casa, come tutte le donne che hanno figli e mariti in guerra, soffrivano di solitudine e di tristezza.Durante la seconda guerra mondiale, le donne di Irsina, e non solo quelle, scesero in piazza al grido di “Ridateci i nostri mariti”.
Lisistrata è intelligente e volitiva. Pensa di organizzare le donne e si adopera per porre fine alla guerra e, quindi, riavere i mariti a casa.Invita le donne a negare ogni piacere d’amore ai mariti, se non deporranno subito le armi e non torneranno immediatamente a casa. La minaccia coglie nel segno. La guerra finisce, i mariti tornano a casa, la pace con il nemico è fatta. Brillantemente. il Wilamowitz, grande filologo e storico del mondo greco, definì Lisistrata “una scioglitrice di eserciti”. Il desiderio di tutti, di professori ed alunni, in quegli anni,era quello di avere, per il futuro, tante lisistrate, vogliamo dire tante donne al potere, pronte solo alla pace.
Siamo andati delusi, però, quando, in queste ultime ore, abbiamo letto il discorso che Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha tenuto a Strasburgo, al Parlamento europeo.Visi è presentata vestita con i colori della bandiera ucraina, che, stante il conflitto in atto tra Russia e Ucraina,valevano, a tutti gli effetti, quanto una divisa militare. Ciò appare tanto più vero, quando si pensi che, con lei, era un’altra donna, di alta collocazione politica, qual è Olena Zelenska, moglie di Zelenskj, il presidente ucraino, uno dei due contendenti.
Prima del discorso in Parlamento, le due donne si erano incontrate, in incontri bilaterali, con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Insomma c’è un triunvirato femminile che governa l’Europa, che triunvirato non è che nome ancora non ha. Forse è giunto il momento di crearne uno nuovo, quale potrebbe essere trimulierato o trimatriarcato.
Indipendentemente dal nome, ha comunque impressionato la durezza del discorso della Ursula vonder Leyen, così gracile, così minuta, così bionda, così sempre ben pettinata, dagli atteggiamenti eleganti e fini, da cui, però,è uscito un discorso duro, si direbbe da caporale di giornata. Si legge, dal rapporto Ansa, che ha espresso solidarietà verso Kiev, precisando che tale solidarietà si tradurrà in sostegno militare (cioè bombe, cannoni, carri armati e missili), e in sostegno economico e finanziario. Grande solidarietà, quindi, si è augurata tra i Paesi europei, sì da fronteggiare la difficile fase economica, la crisi energetica e gli effetti tutti della guerra in Ucraina, definita guerra all’Europa, ovvero “alla nostra energia, alla nostra economia e al nostro futuro”.Non ci sono dubbi. “Putin – ha detto – fallirà; l’UE e l’Ucraina prevarranno”. Anche se, fino a marzo 2023, bisogna ridurre di almeno il 10 % il consumo di elettricità in Europa, “le sanzioni alla Russia sono lì per restare”.
Noi europei, insomma, siamo in guerra contro Putin;la guerra continua e continuerà fino a quando non si sa. Di certo, invece, come ha ricordato in quelle stesse ore papa Francesco in Kazakistan, si sa che ci saranno migliaia di altri morti, profughi, orfani, vedove, bambini ucraini che, inseriti nelle nostre scuole, avendo pochissime parole d’italiano, s’addormenteranno sul banco. Avverrà anche per colpa delle bombe europee. Infanzie violentate,vite perdute.
Intanto balla il rock Sanna Marin, premier finlandese, in atteggiamenti scomposti e provocatori; vola a Taiwan la signora Nancy Pelosi che – sembra contro il parere di Biden – promette aiuti americani e aizza gli abitanti dell’isola contro la Cina. Quanta nostalgia, quanto bisogno c’è di Lisistrata, mentre bussa alla porta il Generale Inverno!