La salvaguardia dell’autonomia dei piccoli centri che da noi in Basilicata rappresentano la stragrande maggioranza dei Comuni è una delle priorità per costruire effettive condizioni di sviluppo. Lo afferma il coordinatore lucano di Italia Unica Pietro Sanchirico riferendo che nei giorni scorsi c’è stato a Roma un incontro tra una delegazione di Italia Unica e la Presidenza dell’ANPCI (Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia). Al centro dei colloqui la preoccupazione, sempre più marcata, per la riduzione (quando non addirittura l’abolizione) dei servizi minimi indispensabili alla persona, nei piccoli centri e nelle zone più disagiate del paese: scuole, uffici postali, recapito corrispondenza, farmacie rurali, caserme forze dell’ordine, presidi ospedalieri, servizi socio-sanitari, trasporti, ecc. Del resto, l’Anpci è ormai sempre più riconosciuta come l’associazione che con maggiore tenacia si batte a difesa della sopravvivenza e dell’autonomia delle comunità minori.
Mentre da parte di Italia Unica, oltre alla volontà di approfondire la conoscenza di questa importante realtà associativa, c’era anche l’interesse a illustrare le motivazioni alla base della recente presa di posizione di Corrado Passera contro la quotazione in borsa (leggasi: privatizzazione) di Poste Italiane.
Numerosi i punti di convergenza fra le due delegazioni, a partire dalla considerazione che la penalizzazione dei servizi locali indebolisce il tessuto economico e sociale del Paese. Il caso delle Poste è emblematico di come il Governo Renzi stia disattendendo ogni esigenza delle autonomie locali.
Condividiamo con i sindaci dei piccoli comuni – aggiunge Sanchirico – il “no” ai tagli lineari, una indispensabile rielaborazione dei trasferimenti erariali che prevedano una premialità per i comuni virtuosi all’abolizione dell’obbligo del ricorso alla Centrale Unica di Committenza per importi fino a 40.000 euro, all’eliminazione dell’IMU agricola; il bilancio semplificato per i Comuni fino a 15.000 abitanti,l’abolizione del Patto di stabilità, la revisione e semplificazione delle norme sugli appalti alle mansioni multiple nelle dotazioni organiche del personale, l’eliminazione dell’associazionismo obbligatorio che come dimostrato da studi pubblici e privati non genera risparmi, ma aumento di costi ed impone fortissime limitazioni all’autonomia istituzionale. .
Su questi temi continuerà il confronto e l’azione congiunta fra IU e Associazione dei Piccoli Comuni.
Ottenere una riforma organica e condivisa di tutto il sistema delle autonomie locali che veda “in primis” l’esaltazione dell’autonomia organizzativa, fiscale ed impositiva riconosciuta in capo ai comuni dalla Costituzione. Per tanti piccoli centri lucani – conclude Sanchirico – lo spopolamento ha da tempo superato i livelli di guardia e le timide misure della Giunta Pittella per il Patto di stabilità e il rientro dal dissesto finanziario sono come l’aspirina.
Ott 04