Auditi il Dirigente generale di Agenas e il Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Irccs Crob di Rionero. Ha partecipato ai lavori il presidente Bardi. Audito anche il Direttore generale del Dipartimento “Salute e politiche della persona”.
E’ stato illustrato, nella seduta odierna straordinaria della quarta Commissione consiliare (Politica sociale) presieduta dalla consigliera Dina Sileo (Gruppo misto), il documento oggetto di una deliberazione di Giunta inerente il “Potenziamento dell’Irccs – Crob in Rionero in Vulture”.
E’ intervenuto il dirigente generale dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, Domenico Mantoan, che ha esordito affermando: “Dopo la nuova legge sugli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, il Crob di Rionero deve essere inserito, se non lo si vuole perdere, nella rete ospedaliera con la chiara definizione delle attività che vi si svolgono, assumendo un ruolo di assoluta eccellenza. In Commissione Sanità della Camera dei deputati – ha comunicato Mantoan – sono state indicate le direttive sul Piano oncologico europeo. La prima concerne la costituzione di reti oncologiche europee con le direttive agli Stati membri per le organizzazioni ed è stato istituito l’Ecosistema dei dati sanitari europei. Il Crob di Rionero deve rientrare a pieno titolo in questi due parametri che prevedono un modello organizzativo per ogni Paese della Comunità europea. Il Crob dovrà divenire – ha sottolineato – il coordinatore della rete oncologica della Basilicata e dettare politiche e temi ai presidi ospedalieri di Potenza e Matera che organizzano gli screening legati ad un modello organizzativo ben preciso. Il Crob – ha continuato – deve coordinare, altresì, la rete di prevenzione con tutta una serie di servizi necessari all’oncologia, partendo e ampliando la cura e la ricerca della produzione scientifica, nonché creando una radioterapia all’avanguardia. Raggiungere le tante apicalità previste, quindi, attraverso i servizi e l’alta professionalità, tenendo presente l’utenza potenziale di 550.000 unità, per cui alcune specializzazioni è bene siano poste in essere in collaborazione con Istituti fuori regione”. L’organizzazione della rete regionale prevede lo svolgimento al Crob delle attività qui di seguito, alcune esclusive, vale a dire a valenza regionale (centro unico) altre presenti anche in altri nodi della rete: Chirurgia della mammella (breastunit – centro unico; Chirurgia addominale oncologica (escluso fegato e pancreas) – centro unico; Chirurgia toracica oncologica – centro unico; Oncologia; Oncoematologia; Riabilitazione oncologica – centro unico; Tumori rari – centro unico; Terapia del dolore – hub; Centro melanomi e tumori cutanei – centro unico. Non si può, poi, prescindere dall’Oncologia nucleare. “Occorre certamente – ha detto Mantoan – un potenziamento strutturale con l’ammodernamento delle sale operatorie e l’aumento dei posti letto, ivi compresi quelli di terapia intensiva”. Degenze e posti letto adeguati, Servizi di diagnosi e cura, Coordinamento screening oncologici regionali, Dotazioni informatiche con informatizzazione della cartella clinica unica, collegamento a COT, centro regionale di Telemedicina per oncologia, programma di Teleconsulto per la rete dei tumori rari, programma di Telepatologia, programma di addestramento e simulazione clinica, alimentazione del FSE. Dotazioni strutturali ed impiantistiche: ampliamento spazi ambulatoriali per chemioterapia, ulteriori spazi da destinare all’assistenza che renderanno possibile l’incremento dei posti letto di Oncologia e Onco – ematologia. Dotazione di personale: la messa a regime delle dotazioni richiede un adeguamento del personale in servizio, dalle attuali 467 persone (di cui 449 in servizio e le restanti in aspettativa o lungoassenza) a 562 FTE comprensivi dei ricercatori a tempo indeterminato per effetto di adeguamento del fabbisogno già deliberato e ulteriore incremento di 95 unità, alle quali si aggiungono 30 ricercatori della Piramide. Le linee di Ricerca riguarderanno: la Ricerca clinica, quella sperimentale e la traslazionale. “Io posso e devo suggerire – ha detto Mantoan – la volontà politica di operare sta altrove, l’importante è fare subito”.
Il presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Irccs – Crob, Giuseppe Petrella, ha auspicato “la creazione di una struttura realmente attrattiva che consenta ai lucani di curarsi e che dia la possibilità di trovare assistenza anche ai pazienti delle regioni limitrofe e non solo. Ora con la nuova legge sugli Irccs – ha rimarcato – siamo ad un bivio e dobbiamo decidere in fretta, non possiamo perdere tempo. Abbiamo una grande macchina, ma parcheggiata in garage. La mia volontà che deve essere quella di tutti è di fare del Crob una bomboniera dell’oncologia ed io, credetemi, non voglio assolutamente essere il commissario liquidatore di una struttura preziosa, non solo per la Basilicata”.
Erano presenti all’incontro anche i componenti del Civ, Pasquale Francesco Amendola, Pierangelo Di Pisa e Fausto Mastroddi.
Il presidente Bardi ha sottolineato “l’importanza della presenza di tecnici qualificati e di alto profilo internazionale per illustrate le linee guida del potenziamento dell’Irccs – Crob di Rionero che, per ora, sono racchiuse in un atto della Giunta, ma che vedranno continuità nella esecuzione dopo aver ascoltato tutti gli attori della sanità lucana e le forze sindacali, oltre all’ascolto dei dovuti suggerimenti da parte dei consiglieri regionali, di qui la previsione di altre audizioni in Commissione. Importante – ha detto Bardi – era la fase di avvio e diviene fondamentale agire in fretta, affrontando le necessità imprescindibili per riprendere il discorso interrotto dal Covid e dotarsi di una struttura di assoluto riferimento per una intera rete che sia reale e risolutiva per le patologie oncologiche. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per raggiungere l’obiettivo di primaria importanza, cercando di essere propositivi e abbandonando ogni nota polemica. Presto – ha concluso – la nomina del Direttore generale e siamo in attesa di quella del Direttore scientifico da parte del Ministero, anch’essa a breve”.
In precedenza, la quarta Commissione aveva audito il dirigente generale della Direzione generale per la salute e le politiche della persona, Francesco Bortolan, sullo stato di attuazione del Piano fabbisogni.
“Il documento sul Piano dei fabbisogni – ha esplicitato Bortolan – è pronto ed è stato posto all’attenzione del presidente Bardi nella giornata di ieri. Nel documento è riportata tutta l’attività ambulatoriale prestata ai domiciliati in Basilicata e per tutti i 131 Comuni. Si tratta di tutte le prestazioni erogate da strutture pubbliche e private accreditate, nonché strutture fuori regione, in virtù del fabbisogno espresso. La tipologia delle strutture completamente private non incide in modo rilevante sul numero delle prestazioni. Quattro – ha spiegato Bortolan – le macro aree che vanno a caratterizzare il Piano dei fabbisogni: la Fisioterapia, la Diagnostica per immagini, la Diagnostica di laboratorio e la branca afferente alle Visite. Laddove il pubblico non ce la fa – ha specificato – avviene la rimodulazione della richiesta al privato, soprattutto in quelle aree che presentano maggiore bisogno. Il percorso complessivo del Piano sarà oggetto di una deliberazione regionale che consenta di giungere alla programmazione per il futuro sempre più consona ad esigenze e fabbisogni. Il documento è un vero strumento di indirizzo che assolutamente non vuole divenire un ‘attentato’ ai privati. Importante far rilevare la bontà dell’IDP, l’Indicatore della Domanda della Popolazione, così come la pregnanza della appropriatezza nella richiesta per non allungare i tempi di attesa. Con i fondi del Pnrr si è potuto migliorare la qualità delle strutture. Resta il problema legato al personale della radiologia in numero limitato. Sono meno di trenta le unità in grado di utilizzare al meglio i macchinari per Tac e Risonanza. La radiologia dovrà divenire una rete interaziendale con centro di refertazioni unico coordinato dal San Carlo, ma individuato in più punti. Fondamentale, poi, il Dipartimento interaziendale per la Diagnostica per immagini coordinato dal Crob di Rionero. Abbiamo due laboratori di analisi ‘maestosi’ presso il San Carlo ed il Madonna delle Grazie e la riabilitazione – ha concluso Bortolan – resta una importante peculiarità della Basilicata con eccellenti prestazioni di fisioterapia in diversi centri privati, privati che divengono supporto prezioso nel settore delle visite. In tutto questo resta fondamentale per la fluidità delle risposte ai fabbisogni la figura del prescrittore”.
Hanno partecipato ai lavori della quarta Commissione, oltre alla presidenteSileo (Gruppo misto), i consiglieri Leone, Coviello e Quarto (Fdi), Bellettieri (Fi), Vizziello (Bo), Fuina (Lega), Polese (Iv), Trerotola (Pl), Giorgetti (Gruppo misto), Cifarelli (Pd), Pittella (Azione).
Polese (Italia Viva) su futuro del Crob in Quarta Commissione consiliare
“Il confronto odierno nella Quarta Commissione sul futuro del Crob è stato utile per capire la strada da percorrere senza danneggiare il territorio e senza mortificare le legittime aspirazioni di ciascuno. Non c’è dubbio – dichiara Polese – che va messo in atto un piano di rilancio che tenga conto di tutte le istanze per offrire una prospettiva reale di futuro all’eccellenza oncologica lucana”. E’ quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che spiega: “Nel mio intervento sono partito dal fatto che non si può nascondere che il Crob da anni sopravvive in una situazione di ‘non governo’, con la successone di direttori generali a singhiozzo che hanno determinato un progressivo abbandono del nosocomio a logiche spesso casuali. Anche oggi la Direzione generale è affidata ad un commissario straordinario mentre la Direzione Sanitaria è di un facente funzioni. In un contesto già complesso di suo si inserisce la delibera del 16 giugno scorso ‘Potenziamento dell’Irccs – Crob’ che ha destato evidentemente preoccupazione tra il personale e i sindacati. Credo che la riunione di oggi con l’intervento anche del presidente della Giunta regionale Bardi sia servita a fare chiarezza anche dopo le sollecitazioni da noi poste”.
E ancora spiega Polese: “Mi pare che con la scelta di convocare in prossime riunioni, sempre della Quarta Commissione, tutti i soggetti istituzionali, sociali e sindacali interessati alla vicenda Crob prima di procedere ad approvare un nuovo Piano, si sia posto rimedio almeno ad un evidente errore metodologico. Del resto, io credo che l’obiettivo di tutti sia quello di voler potenziare le attività e rilanciare l’ospedale oncologico. Ovviamente, come ha spiegato il direttore di Agenas Mantoan, bisogna essere bravi a conciliare le esigenze normative e tecniche per una effettiva razionalizzazione del Crob con quelle che sono le prerogative di un governo politico delle questioni”. “Per il resto, credo vada fatto tutto con una giusta mediazione in un contesto temporale adeguato, al fine di garantire che il Crob mantenga i requisiti scientifici per il riconoscimento Irccs ed europeo e non mortifichi chi per anni ha fatto la storia dell’istituto”, conclude Mario Polese.