Alla luce delle raggelanti attività in itinere che interessano la Grotta di Lamalunga ed in particolar modo lo scheletro del Neanderthal più antico del pianeta e vista la perseveranza del gruppo di studi che fa capo al Professor Giorgio Manzi dell’università La Sapienza di Roma, il costituendo Coordinamento Europeo “Salviamo l’Uomo di Altamura” intraprende azioni tese ad impedire la delocalizzazione di pezzi o dell’intero reperto. Con l’assoluta convinzione di condividere e sostenere la ricerca scientifica riconoscendone fondamentale importanza, il succitato Coordinamento, si oppone in modo determinato a far sì che i resti dell’ “Uomo” vengano sottratti all’habitat naturale che, di fatto, ha conservato in modo straordinario per circa centocinquantamila anni. L’intento degli studiosi capitolini, avallato dalla Sovrintendenza pugliese, trova nella Comunità altamurana e murgiana, legittimata da altrettante importanti eccellenze scientifiche qualificate, una irremovibile opposizione a qualsivoglia volontà di sottrarre a questo Territorio il preziosissimo reperto. Peraltro, senza fornire alcuna garanzia che non si verifichino danni irreparabili al Sito e ai resti scheletrici. Pertanto, tra le altre azioni in campo, si è condivisa la necessità di attivarsi anche con atti in Parlamento e mediante la sollecitazione avanzata da Francesco Fiore, uno dei componenti del Coordinamento, l’On. Pino Pisicchio, Capogruppo alla Camera dei Deputati, ha avanzato giovedì 21 settembre la seguente interrogazione a risposta scritta e indirizzata ai Ministeri Istruzione, Università e Ricerca e dei Beni e delle attività Culturali.
Interrogazione a risposta scritta dell’onorevole Pisicchio
Ai Ministri dell’Ambiente, dell’Istruzione, Università e Ricerca e dei Beni e della attività Culturali, per sapere- premesso che:
– nell’ottobre del 1993 fu scoperto in una grotta carsica sita nell’agro di Altamura, in provincia di Bari, un giacimento fossilifero di grande rarità conosciuto come “L’uomo di Altamura”; la rilevanza scientifica della scoperta comportò l’imposizione del vincolo Archeologico del sito, emanato con Decreto del Direttore Generale del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali in data 06/11/1995, e del vincolo Ambientale e Paesaggistico (dichiarazione di notevole interesse pubblico), emanato con Decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali in data 04/04/1996, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 156 del 05/07/1996, e comprendente come ambito, la contrada di “Lamalunga”;
– l’importante sito altamurano è diventato oggetto del progetto di ricerca “Rediscovering Altamura: advanced multidisciplinary investigations on the skeleton from the Lamalunga cave, Italy (Riscoprire Altamura: indagini avanzate multidisciplinari sullo scheletro della grotta di Lamalunga, Italia)” finanziato nel 2016 dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica (MIUR) nell’ambito della call “PRIN 2015”, che sarà sviluppato e portato a termine nell’arco del triennio 2017-2019; tale progetto prevederebbe l’alterazione irreversibile dei luoghi con prove distruttive su uno dei siti paleontologici più importanti d’Italia.
– Si tratterebbe, pertanto, di un’attività di ricerca propedeutica alla rimozione del cranio di Lamalunga, o di parte dei resti scheletrici umani dalla sua sede naturale. Rimozione che dovrebbe essere utile a completare la ricerca su uno dei reperti più importanti della preistoria e favorire la sua musealizzazione. I resti fossili umani rinvenuti nella grotta carsica dell’Alta Murgia, rappresentano un unicum geologico e paleontologico d’inestimabile valore culturale, ambientale e scientifico, irripetibile a livello planetario tanto che ha permesso la candidatura di questa porzione di territorio murgiano a Patrimonio Mondiale dell’Unesco;
– la pubblica opinione altamurana esprime l’auspicio di rassicurazioni da parte dell’autorità governativa, circa la messa in sicurezza del reperto e del sito stesso, preoccupata del fatto che la ricerca possa causare danneggiamenti del bene tutelato dallo Stato, provocando un alterazione dello stato naturale, modificando gli elementi dell’ambiente carsico e del giacimento fossilifero che costituisce un unico stratigrafico, ovvero, la vera essenza del bene stesso da tutelare;
– per le ragioni suesposte l’interrogante chiede di sapere quali urgenti interventi i Ministri interrogati intendano porre in essere al fine di rassicurare la popolazione di Altamura sull’integrità del sito, attingendo le necessarie informazioni sulle attività di ricerca in corso e sulle azioni di tutela del bene, rendendo note le autorizzazioni rilasciate al fine di compiere prove distruttive sui campioni di roccia e sui campi dei resti fossili; e quali azioni di vigilanza, indipendentemente dal progetto di ricerca, abbiano predisposto al fine di garantire il controllo delle attività autorizzate.”
Pino Pisicchio