“Al Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, dott. Gianpiero Maruggi, che senza mezzi termini invita a non fare campagna elettorale all’interno della struttura ospedaliera, l’Ugl manda a dire che è senza dubbio una iniziativa lodevole ed apprezzabile poiché come esso ben conosce le regole e le applicazioni sulla ‘Par Condicio’, in tutti gli Enti pubblici và garantito il pluralismo, attraverso la parità di trattamento, l’obiettività, l’imparzialità e l’equità; è inoltre vietato fornire, anche in forma diretta, indicazioni o preferenze di voto. Bene, ma a parere dell’Ugl Basilicata le regole, il dott. Maruggi, le applica a suo modo e piacimento tant’è, mai si è verificato che con un’ordinanza ed a sua firma, al San Carlo vieta ogni tipo di campagna elettorale all’interno dell’ospedale ed è altrettanto chiaro che la nota si riferisse soprattutto all’ex dg del San Carlo, Michele Cannizzaro, candidato Sindaco di Potenza per il Centro Dx che in ospedale tentano di raccogliere voti utili alla causa, e per il capolista Schettini, classe 61, medico presso l’ospedale San Francesco di Paola di Pescopagano, dirigente del Reparto di Fisiopatologia Respiratoria già consigliere di minoranza dell’amministrazione uscente e consigliere provinciale dal 2004 al 2009 ”.
E’ quanto denunciano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “Maruggi, per scrivere la nota, si è dovuto sacrificare del suo tempo prezioso non accorgendosene che la tale è semplicemente ridicola. Il D.G. non deve fare politica a convenienza poiché – proseguono Tancredi e Giordano – l’Ugl fa notare che, solo sei mesi fa, in occasione delle primarie del PD, sembrerebbe che veniva segnalata all’Urp l’attività di una componente della Direzione sanitaria, invitando gli allievi infermieri a votare in favore di un candidato ed il dott. Maruggi, non adottò nessun provvedimento. Ma i candidati Cannizzaro e Schettini, certamente, non si scompongono a queste ‘barzellette’: l’Ugl và oltre, chiede alla direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera e l’Assessorato alla Sanità, che invece di pensare alla limitazione dell’esercizio di voto libero sancito dalla Costituzione, dia le risposte ai cittadini di Potenza e alla Basilicata sui seguenti problemi: Dopo la raccolta di quarantamila firme di cittadini lucani, relativa alla richiesta dell’apertura di un centro di radioterapia, quali sono i provvedimenti adottati? Perché un reparto come l’oncologia è privo del primario? Perché liste d’attesa vergognose e inaccettabili che negano il diritto alla salute? Perché il registro tumori, ad oggi, non è un realtà? L’accorpamento di reparti ha provocato confusione, assistenza di modesta qualità e stress per il personale. Perché? Sicurezza sismica: uno studio UNIBAS consigliava l’urgente e immediato intervento per la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori specialmente sul padiglione ‘A’. Ad oggi tale adeguamento è stato eseguito? I lavori del cosiddetto “polmone” e perché non finiscono mai? Perché l’asilo non è ancora completo dopo tanti anni? Come vengono utilizzati i circa 50 milioni di euro di fondi regionali? Con quali criteri di trasparenza vengono assegnate le posizioni organizzative e gli incarichi dirigenziali? Perché nelle scorse settimane nell’imminenza della campagna elettorale sono stati prorogati gli incarichi senza alcuna verifica sui risultati? Perché si centellina il sapone, la carta? Come mai 25 pazienti su 100 affrontano i disagi dei viaggi della speranza per curarsi fuori Regione? Perché i problemi della cardiochirurgia non vengono risolti dalla direzione strategica e affidati a luminari in pensione con relativo dispendio di risorse pubbliche? Perché non ci dicono quanto contenzioso ha provocato il malfunzionamento del nosocomio? Perché non ci dicono quanto costano i broker assicurativi dopo l’esperienza fasulla della vicenda assicurazioni? Perché non ci parlano del notevole incremento negli ultimi anni degli incidenti del personale e dei pazienti? Perché non ci dicono dei circa 20mila euro erogati ad un giornale locale che ha criticato l’operazione della direzione strategica? Perché non ci dicono con quale logica assistenziale stanno realizzando gli ambulatori insieme alla ASP che sicuramente creeranno ulteriore caos? Perché non ci spiegano bene la vicenda del concorso per dirigente infermieristico? Perché non ci spiegano a quanto ammontano le spese per trasferte ristoranti e alberghi sostenute dal DG, e quanti giorni all’anno è stato assente dal nosocomio? Perché non ci dicono le motivazioni della bocciatura da parte della Regione per l’acquisto del robot? Perché non ci dicono quanti bambini alla settimana vengono trasferiti al ‘Bambin Gesù di Roma’ nonostante ci sia una convenzione che ci costa un milione e 400mila euro all’anno? Potremmo continuare – concludono i segretari Ugl, Giordano e Tancredi -, ma per adesso ci fermiamo qui, in attesa che qualcuno capisca che, una cosa è la politica mentre, una cosa è gestire un polo d’eccellenza ospedaliero. L’Ugl è un’o.s. libera da schemi politici, anche i tanti iscritti dell’o.s. sono stati sempre visti in ‘mal occhio’ perché non rispondono agli apparati ma alle necessità quotidiane e alle esigenze dei cittadini, specialmente delle classi più deboli e bisognosi”.