Pietro Sanchirico, coordinatore regionale Italia Unica: “Classe dirigente PD sempre più isolata”. Di seguito la nota integrale.
Più che le troppe sedie vuote della grande sala del Park Hotel scelta presuntuosamente dal Pd per discutere di Masterplan, di sviluppo del Mezzogiorno e della relazione di Pittella del 20 ottobre scorso, immaginando la folla di esponenti del partito, le immagini dei servizi in tv e in web, le foto sui social, trasmettono la netta sensazione di un gruppo dirigente innanzitutto isolato dalla società, con i dirigenti sindacali venuti più per aspetti di forma che di sostanza. Un gruppo dirigente che ha la testa altrove, alle vicende tutte interne agli assetti di potere e che ha deciso di vivere la condizione di splendido isolamento. Se non fosse in gioco il destino delle comunità meridionali e di quelle lucane, non mi interesserebbe più di tanto. Ma dalle scelte che si faranno in Consiglio Regionale il 3 novembre prossimo dipenderanno molte cose. E per questo siamo preoccupati perchè quattro amici in un salone vuoto non potranno assumere responsabilità.
Noi pensiamo che si può far crescere il Sud nell’agricoltura e nell’alimentare grazie alla sua conformazione, alla sua collocazione e alla sua tradizione e, naturalmente, sfruttando la forza del brand Italia. Serve fare un salto di qualità soprattutto per promuovere la distribuzione sui mercati internazionali. La cultura agroalimentare può diventare fonte di attrazione per giovani da tutto il mondo e, al tempo stesso, immagine da esportare all’estero. Si può far diventare il Sud protagonista nel turismo mondiale, ma solo se in ciascuna categoria di turismo si saprà mettere a punto e gestire una offerta turistica di qualità internazionale: oggi, in troppi casi, non è così. Il Sud ha un grande spazio di valorizzazione di mestieri tradizionali unici e di artigianati preziosi che oltre ad essere sinergici con il tema del turismo hanno oggi a disposizione strumenti di collocazione nel mondo inimmaginabili solo pochi anni fa: a partire dall’e-commerce. La stessa gestione dei fondi europei per la coesione va completamente riorganizzata, con l’obiettivo di utilizzare i fondi per iniziative che alimentino e valorizzino la produttività del territorio al di là della semplice promozione. Si può centralizzare l’utilizzo dei fondi concentrandoli su pochi grandi progetti strategici di lungo respiro a cui venga data (anche per legge se necessario) priorità assoluta da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Di contro, va fatta una lotta senza quartiere ai micro progetti inutili che sino ad oggi sono stati finanziati con enorme dispersione di risorse. Il Presidente Passera non a caso parla di Sud tradito perchè nel Masterplan dopo la Legge di Stabilità non ci sono risorse adeguate.
Il livello di vita civile nelle regioni del Sud, la qualità dell’Amministrazione, dei Servizi Pubblici – dalla Scuola alla Sanità – non può essere chiesto ad altri che alle classi dirigenti e alla gente del Sud. Ma tutto ciò che può venire “da fuori” non modificherà il declino del Sud. Serve un grande impegno civile e grande responsabilità del Sud per il Sud.
Ott 31