Pietro Sanchirico, coordinatore Italia Unica Basilicata: “Sul problema smog più attenzione anche da noi”.
Non sarà certamente una ciclovia che attraverserà una parte della Basilicata inserita nella Legge di Stabilità 2016 dal Governo Renzi a risolvere il problema smog che interessa anche il capoluogo di regione tra le città italiane con il maggior indice di motorizzazione (72,3 auto ogni 100 abitanti), di molto al di sopra della media europea, e con meno motocicli e ciclomotori (7,3 ogni 100 abitanti). Ben vengano le ciclovie e la passione per l’uso delle bici. Ma non basta.
Come ha ricordato Corrado Passera parlando della situazione milanese (ma il tema purtroppo riguarda tutti) il problema dell’inquinamento si risolve solo con interventi strutturali e profondi. Il blocco delle auto non serve, un uso più coscienzioso dell’automobile è un problema culturale e il divieto a tutti è una violenza”. Già, l’idea che l’inquinamento atmosferico si combatta con gli ultimatum al traffico automobilistico e non anche – ad esempio – ricordando che il riscaldamento è fonte determinante di inquinamento è surreale. Per combattere lo smog servono azioni complessive, non operazioni utili solo a ripulire le coscienze e non certo l’aria.
Nonostante allarmi ripetuti e sempre più drammatici a livello globale, le conferenze e gli accordi internazionali che faticosamente vedono la luce perché troppi sono gli interessi in gioco, sull’ambiente continuiamo a scherzare con il fuoco (o lo smog, in questo caso). Improvvisamente l’Italia sembra entrata in emergenza, quasi che la situazione non fosse grave da anni. E pensare che ogni città reagisce a modo suo (cioè male), in assenza di un piano strategico nazionale e di investimenti veri in materia, preoccupa ancor di più dei livelli di Pm10.
E non si sottovaluti che anche a Potenza nel recente passato le centraline Arpab hanno registrato livelli di Pm10 al di sopra della norma.