Pietro Sanchirico, coordinatore per la Basilicata di Italia Unica: l’ambizione è quella di diventare primo polo.
Nonostante la bella idea di avviare un confronto-dialogo tra tutti i moderati che non si riconoscono né nel Pd e né in Forza Italia, rilevo che non ci sono ancora idee chiare su come far diventare protagonista l’elettorato più importante che tutti, dopo la scomparsa della Dc, si contendono senza percorrere scorciatoie, vale a dire accordi per posizionamenti personali e/o di potere, più o meno alla luce del sole, con il Pd o con Fi. Eppure dovrebbe essere chiaro che con la manifestazione di Bologna si è chiusa, e male, una fase della storia politica italiana. I valori liberali, riformisti e popolari che hanno ispirato in questi anni ampie schiere di cittadini ed elettori sono stati sacrificati all’egemonia politica e culturale della destra estrema populista e reazionaria di Salvini e dei suoi seguaci. Con Italia Unica da tempo ci battiamo, e ci batteremo, contro queste logiche. Italia Unica raccoglie le esperienze e le competenze di tutte le donne e gli uomini che desiderano una politica nuova, fondata sul merito e sulle capacità, sull’equità e sulla trasparenza. Rappresenta l’alternativa al mondo socialista incarnato dal Pd di Matteo Renzi, è all’opposizione di tutti i populismi e rigetta la demagogia. Italia Unica è il luogo di condivisione di idee innovative che la politica degli ultimi decenni non è stata più in grado di proporre perché, dopo aver agito male nel passato, ha compromesso il presente e non è più in grado di dare risposte per il futuro. La scommessa è di rovesciare l’assunto per cui la politica è solo interesse personale, arricchimento individuale, disinteresse verso i problemi dei cittadini. Al contrario per Italia Unica la politica è la cosa più bella, a patto che sia confronto tra idee, competenza, onestà. Italia Unica propone soluzioni concrete che si ispirano agli ideali di libertà, democrazia, merito e solidarietà che sono alla base del nostro paese.Nessuna bacchetta magica, nessuna concessione alla facile scorciatoia del populismo. Non si tratta di una riedizione di terzo polo quanto piuttosto di riunire una maggioranza intorno a programmi forti. Il presidente Corrado Passera candidandosi a Milano ha dimostrato che può esistere un primo polo riformista sul serio che prende il meglio da quello che c’è sia da destra che da sinistra, individuando un percorso per riportare la politica alla sua fondamentale funzione di ricerca di soluzioni per il bene pubblico. Ruolo che ormai da anni ha perduto, umiliata dall’invadenza e dall’ottusità della partitocrazia che considera al contrario la politica un mestiere dove al primo posto c’è il tornaconto personale. E i consensi che si stanno costruendo intorno alla candidatura di Passera ci incoraggiano a proseguire su questa strada in tutto il Paese, tanto più in una terra come la nostra dove, nonostante tutto, il ceto moderato ex democristiano continua a resistere alle sirene della sinistra e della destra.
Nov 16