“Il Presidente del Consiglio regionale pone un macigno nella maggioranza e prova a mettere con le spalle al muro l’assessore alla sanità Cosimo Latronico, ancora raffreddato dalle correnti che hanno determinato la débâcle di Fratelli d’Italia sulle nomine. Ma il Presidente Pittella incassa ed avanza ponendo la centralità del Consiglio regionale a proposito di un nuovo Piano sanitario – l’ultimo risale al 2012 – e del superamento della legge regionale n.2/2017 di riordino delle Aziende”. Lo dichiara il capogruppo del Pd, Piero Lacorazza che aggiunge: “Sarebbe per me semplice sottolineare su questi punti le contraddizioni del Presidente Pittella che ha guidato nella X legislatura la Regione Basilicata.
Ma avremo tempo e modo per discutere e tuttavia se si cambia idea, con spirito aperto e costruttivo, è anche indice di maturità e responsabilità”.
“Capiremo cosa l’assessore Latronico pensa innanzitutto sul superamento della legge n.2/2017 perché sul piano sanitario abbiamo ascoltato fino ad oggi soltanto laiche omelie – prosegue il Capogruppo del Pd -. A questo punto aspettiamo in quale contesto di Piano e di organizzazione aziendale l’assessore Latronico intende muoversi, cogliendo la necessità di un maggior e diverso ruolo degli ospedali di Melfi, Villa d’Agri e di Lagonegro; quest’ultimo, peraltro, attende ancora risposte certe, da me più volte sollecitate, sulla costruzione dell’ospedale unico e sull’elisoccorso h24. Capiremo l’idea dell’assessore Latronico sul futuro dell’Azienda Ospedaliera San Carlo che a sua volta incrocia il futuro dell’IRCCS CROB a Rionero su cui latitano risposte e scelte in merito al piano di rilancio come delibera della Giunta regionale a dicembre 2023. E capiremo se vi è una diversa idea di organizzazione della azienda sanitaria ed ospedaliera che impatta anche in Provincia di Matera.
Attendiamo dall’assessore Latronico dati e conti, perché quelli su cui si basò la legge n.2/2017 erano inappropriati e frettolosamente applicati, sia perché per gli ex PSA (Pronto Soccorsi Attivi) non vi era una specifica classificazione di costi e ricavi e anche perché il rientro dal deficit dei singoli presidi poteva essere triennale, prendendosi il tempo, quindi, per fare il Piano sanitario e valutare una conseguente e coerente governance delle Aziende”.
“È il caso, quindi, di ordinare bene la discussione, sulla base di valutazioni fondate e non strumentali,
prendendo atto della posizione del presidente Pittella a cui però chiediamo di dare un segnale concreto ed immediato: richiami, come più volte da me sollecitato, in Consiglio regionale la delibera n.600/2024 sulla riorganizzazione della medicina territoriale e sulla continuità assistenziale. Anche perché – conclude Lacorazza – se nel frattempo il Piano viene svuotato con atti di Giunta e gestione di cosa discuteremo?”