Sanità lucana, Pepe (Lega): “Garantire diritti e redditi dei lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
Dopo anni di scelte sbagliate, la sanità lucana oramai è allo sbando. La riforma del servizio sanitario regionale, fatta dal Governo regionale uscente, le ha dato il colpo di grazia. Nulla di tutto quello che era scritto è stato fatto e oggi assistiamo alla fuga dei lucani che vanno a curarsi altrove.
La situazione è grave. La migrazione sanitaria ci costa 38 milioni di euro. Ci sono enormi criticità anche sulle liste di attesa. Come se tutto questo non bastasse, il Governo regionale uscente ha nominato, nel suo ultimo giorno di vita, i nuovi direttori generali che non stanno proponendo soluzioni incisive, provocando l’ira dei cittadini, dei lavoratori e dei sindacati.
Non va sottovalutata la notizia che a Matera le organizzazioni sindacali Fials, Cgil, Cisl, Uil e Fsi-Usae hanno proclamato lo stato di agitazione che porterà, in assenza di provvedimenti adeguati, verso lo sciopero generale. Tutto questo perché la direzione strategica della ASM, in maniera affrettata, ha deciso unilateralmente di emettere due delibere che, dal mese di marzo, sospenderebbero le fasce economiche maturate dai lavoratori come progressione orizzontale. Ciò deriva da una ispezione della ragioneria generale dello Stato che ha rilevato delle irregolarità perpetrate dalla ASM negli anni sul fondo salario accessorio dei lavoratori. Quindi, oltre al danno vi è la beffa, perché non solo negli anni i lavoratori non hanno ricevuto un adeguato compenso per la produttività, ma adesso dovrebbero restituire anche quello che gli era stato concesso.
Ringraziamo per il lavoro svolto la Guardia di Finanza che ha accertato le irregolarità, ma confidiamo nel buon senso della dirigenza dell’ASM nel trovare la giusta modalità per riparare al danno senza mettere le mani in tasca ai lavoratori che non dovrebbero mai pagare per gli errori commessi da chi governa i processi decisionali.