Sanità lucana, Summa (Cgil): “Basta a teatrino di passerelle e propaganda, serve programmazione”. Di seguito la nota integrale.
Le passerelle dei politici all’ospedale San Carlo di Potenza sono da vecchia politica di 25 anni fa. Continuare ad assistere a questo teatrino di passerelle e di propaganda politica sulla sanità è sconcertante e inaccettabile. Come inaccettabili sono le dichiarazioni che si sono susseguite nei giorni scorsi che, tra il riemergere di obsoleti campanilismi e pressapochismo politico, hanno dimostrato la scarsa conoscenza del nostro sistema sanitario regionale come disegnato dalla legge regionale 2/2017.
Il tema della sanità attiene alla necessità di una programmazione che sappia inquadrare le criticità e delineare la direzione della sanità regionale facendo delle scelte. Scelte che non sono state fatte con la legge 2/2017 e che andranno prese, come è successo in passato, a partire dal piano sanitario del 97/99 e dalle riforme delle Asl – passate da 5 a 2 – con le leggi 12 e 4 del 2008.
Stiamo assistendo a teatrini nei quali si propinano a piene mani semplicistiche ricette risolutive dei problemi della sanità lucana, dimenticando che la nostra regione riceve 1.880 euro di quota capitaria pro capite per ogni cittadino lucano residente rispetto alla Lombardia di Salvini, che ne riceve 2.100. Nonostante questi dati siano sotto gli occhi di tutti, si continua a propugnare da parte di qualcuno un regionalismo differenziato che significherebbe l’estinzione di questo territorio. Un vero e proprio strabismo politico.
I problemi della Basilicata si risolvono con il buon governo regionale e soprattutto dentro un piano di riequilibrio nazionale, atteso che il Mezzogiorno e la Basilicata ricevono per investimenti su scuola, sanità e trasporti, circa 60 miliardi in meno dirottati su investimenti in favore del nord. Risorse del Mezzogiorno che vengono utilizzate altrove.
Stiamo assistendo a teatrini nei quali si propinano a piene mani semplicistiche ricette risolutive dei problemi della sanità lucana, dimenticando che la nostra regione riceve 1.880 euro di quota capitaria pro capite per ogni cittadino lucano residente rispetto alla Lombardia di Salvini, che ne riceve 2.100. Nonostante questi dati siano sotto gli occhi di tutti, si continua a propugnare da parte di qualcuno un regionalismo differenziato che significherebbe l’estinzione di questo territorio. Un vero e proprio strabismo politico.
I problemi della Basilicata si risolvono con il buon governo regionale e soprattutto dentro un piano di riequilibrio nazionale, atteso che il Mezzogiorno e la Basilicata ricevono per investimenti su scuola, sanità e trasporti, circa 60 miliardi in meno dirottati su investimenti in favore del nord. Risorse del Mezzogiorno che vengono utilizzate altrove.
Questi sono i temi veri e non altri da affrontare con metodo e merito, spogliandosi di una propaganda che può solo danneggiare ulteriormente la nostra regione.