Uil: le proposte per curare le persone in Basilicata. Di seguito la nota integrale.
La Sanità è sicuramente il tema centrale di questa singolare campagna elettorale.
Il fatto che se ne parli e che tutti più o meno propongano una ricetta per uscire da questa situazione è un fatto positivo. Significa che la prossima legislatura dovrà gioco forza affrontare il problema.
La salute sta sicuramente in cima alle priorità dei cittadini e questo sta spingendo tutte le forze politiche a misurarsi con questo annoso problema dopo che per anni gli appelli del Sindacato sono rimasti inascoltati. La grande manifestazione regionale del novembre 2022 di CGIL, CISL e UIL aveva consegnato un pacchetto di proposte che sono rimaste nel cassetto, per cui abbiamo ormai in Basilicata una spesa sanitaria fuori controllo e servizi del tutto inadeguati.
La UIL e la UIL FPL, da sempre al fianco degli operatori sanitari e vicini ai bisogni dei cittadini, a pochi giorni delle elezioni, rivolgono un appello a tutti i candidati e alle forze politiche affinchè, immediatamente dopo il voto, si rimetta mano al Sistema Socio Sanitario che viaggia con un disavanzo che si avvicina drammaticamente ai cento milioni e con liste di attesa che continuano ad allungarsi. La prima cosa da fare è un Piano Socio Sanitario adeguato ai nuovi bisogni di salute (l’ultimo risale al 2011) dotandolo di risorse economiche regionali adeguate perché i fondi del riparto nazionale non garantiscono più nemmeno la normale amministrazione.
Le risorse legate al PNRR per efficientare il Sistema, poi, sono del tutto insufficienti, né si possono utilizzare per le necessità correnti. La Regione Basilicata, su spinta del Sindacato, ha dato una risposta importante sul reclutamento di nuovo personale (oltre 1000 nell’ultimo triennio) e sulla stabilizzazione dei precari, ma l’esodo continuo, soprattutto dei medici, ha permesso di coprire solo parte delle carenze, per cui il sistema è ancora in forte sofferenza e gli operatori sono sottoposti ad un forte stress lavorativo insostenibile. Per gli stessi la Regione, tra l’altro, non ha previsto alcuna forma di incentivo per cui la contrattazione di II livello non è ancora partita e ciò influisce sull’efficienza del Sistema.
Serve un investimento massiccio per salvare la Sanità e tutto il Sistema dell’ Assistenza della riabilitazione e del socio assistenziale.
La nostra è una Regione che invecchia e che avrà sempre più bisogno di servizi sanitari efficienti e funzionanti.
La domanda di salute nei prossimi anni crescerà in progressione geometrica. Se non si interviene per tempo non ci sarà un futuro per questa regione. È del tutto evidente che la Sanità, soprattutto in Basilicata, sconta un limite drammatico: l’ inappropriatezza.
I Sistema è ancora fortemente « ospedalocentrico » e ciò lo rende inefficiente e costoso.
Puntare sulle eccellenze, sulla ricerca, sulle innovazioni tecnologiche è sicuramente la strada da percorrere, ma senza la costruzione di una Sanità Territoriale diffusa ed efficiente il sistema faticherà ad uscire dalle secche in cui si trova.
Il modello di «Case della Comunità» individuate dal PNRR e immaginate dall’AGENAS risponde sicuramente ai bisogni di salute dei cittadini, ma queste vanno riempite di contenuti e di specifiche professionalità garantendo la continuità delle cure tra ospedale e territorio.
La carenze di medici è un problema diffuso e lo è di più in una piccola Regione fragile soprattutto dal punto di vista demografico.
I dirigenti medici scelgono di andare fuori perché hanno più opportunità di crescita in realtà dai numeri più grandi.
La presenza della Facoltà di Medicina è una straordinaria opportunità, ma deve strettamente collegarsi con tutto il Sistema Sanitario delle acuzie, della medicina territoriale della ricerca, della innovazione tecnologia contribuendo a trasformare gradualmente il San Carlo da DEA di II livello a Policlinico, mentre l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera quale DEA di I livello dovrà essere potenziato.
I due nosocomi dovranno integrarsi con la medicina territoriale, l’IRCCS CROB di Rionero e il Sistema dell’Emergenza Urgenza 118 e diventare rispettivamente il perno delle due Aziende Sanitarie Provinciali autonome: quella di Potenza e quella di Matera.
Una razionalizzazione equilibrata ed integrata con la previsione di forti incentivi ai medici che per un periodo, anche limitato, della loro carriera professionale volessero operare in realtà più disagiate. Poi c’è il grande tema della formazione che deve seguire l’evolversi dei bisogni di salute. Formare gli operatori per rendere efficienti le Case della Salute e per garantire l’Assistenza Domiciliare richiede un approccio formativo completamente nuovo.
La sanità privata e il Sistema dell’Assistenza e della riabilitazione devono uscire dalla drammatica condizione in cui operano.
Occorre aggiornare le tariffe e prevedere incentivi e sostegno alle Case di Riposo, per l’Assistenza Domiciliare, per il disagio psichico e per i soggetti diversamente abili e le loro famiglie.
Con chi governerà la nostra Regione e con tutte le forze politiche intendiamo sottoscrivere un’intesa programmatica sulla Sanità attraverso: l’approvazione del Nuovo Piano Socio Sanitario, un piano straordinario per l’occupazione. In Basilicata nel Sistema Sanitario e più in generale nella P.A. di qui al 2030 solo per coprire l’esodo occorrono circa 4000 nuove unità. Con un’attenta politica di Assistenza agli anziani e alla non autosufficienza se ne possono creare altri 2000/3000 nuovi posti di lavoro. A ciò vanno aggiunti gli Infermieri di quartiere.
– Portare le cure domiciliari dal 5 al 10% nel prossimo triennio.
– Investimenti in ricerca, formazione e nuove tecnologie.
– Piano di abbattimento delle liste di attesa coinvolgendo anche la sanità privata.
– Forte azione per il superamento dei tetti di spesa ed incremento delle tariffe per il settore della Sanità Privata e di tutto il Sistema del socio-assistenziale della cooperazione sociale.