Dossier Matera2019 tradito. La Fondazione Matera- Basilicata 2019 ha applicato un metodo non europeo gabbando quanto approvato dalla Commissione che ha assegnato il titolo.
Noi Siamo l’Italia denuncia l’operazione imbroglio della nomina di Verri a direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 sine die, camuffata da una operazione legittima in quanto rientrante “tra i primi passi richiesti dal dossier di candidatura”, anche questa una assoluta mistificazione. “Prima di spiegare perché questa nomina non corrisponda a quanto dichiarato nel dossier, che invece viene tradito nelle sue fondamenta, occorre precisare come la Fondazione abbia agito senza avere il potere di farlo perché, come lo stesso Paolo Verri, in qualità del direttore del Comitato Matera2019, tenne a precisare nell’incontro dello scorso 12 febbraio: “per far sì che la Fondazione diventi operativa è necessario chiudere il bilancio del Comitato Matera2019”, peccato che ciò non sia ancora avvenuto.”
Franceschino Santantonio, coordinatore del Movimento nazionale Noi Siamo l’Italia, non usa giri di parole per far comprendere la gravità di un atteggiamento che di trasparente e legittimo non ha proprio nulla.
“Nel dossier definitivo, quello che ha convinto la Commissione Europea a ritenere Matera la città meritevole del titolo di Capitale Europea del 2019, viene riconosciuta la centralità della trasparenza, infatti a pag. 87 si legge: “la frugalità, la trasparenza e la condivisione sono valori che ci contraddistinguono: la Fondazione, pur essendo un soggetto di diritto privato previsto dal Codice Civile, si atterrà agli obblighi previsti per l’ente pubblico, perseguendo le procedure di evidenza pubblica…”. Un valore tradito nella pratica, infatti, sempre seguendo la “bibbia” del dossier (pag. 88): “il direttore generale risponde al Presidente e al Consiglio di Amministrazione che lo nomina. È selezionato attraverso una procedura pubblica con l’ausilio di una giuria composta da esperti internazionali (es. ex direttori ECOC) che sottopone al CDA una shortlist di candidati.” Dove sta la procedura pubblica? Dove sta la giuria internazionale? Dove sta la short list? La trasparenza millantata nel dossier definitvo viene completamente tradita e travestita da operazione legale dalla “Norma transitoria (art.23) dello Statuto della Fondazione in cui di dice che: “Gli organi della Fondazione potranno immediatamente e validamente operare nella composizione determinata dai Fondatori in sede di atto costitutivo e verranno successivamente integrati..” ma è possibile che un CDA dal profilo istituzionale come quello di Matera-Basilicata2019 si riduca a operare una scelta con i soli due componenti (Comune e Regione, riferimenti di un unico partito) in barba alla proceduta di selezione evidenziata nel Dossier che prevedeva una selezione sulla base di una short list (ci sarebbe bastato anche la partecipazione di un altro candidato oltre a Verri) stilata da esperti internazionali?”
Insomma, nel primo verbale del cda della Fondazione, datato 23 dicembre 2014, si procede in una direzione totalmente contraria al dossier definitivo, infatti il sindaco Adduce “propone di confermare Paolo Verri come Direttore anche della Fondazione, sottolineando altresì l’esigenza che si proceda a un contratto a tempo pieno…” e ancora il presidente Pittella afferma: “che Paolo Verri e Rossella Tarantino siano confermati in qualità di Direttore e di project manager anche nella Fondazione Matera-Basilicata 2019”, ma come si evince dalla info grafica del Dossier a pag.89, questa figura non è prevista perché si parla di 3 manager: “Manager sviluppo e relazioni, Manager amministrazione e Manager culturale”. Dunque una ulteriore rivisitazione creativa di quel Dossier così tanto osannato da Adduce e poi, di fatto, calpestato dallo stesso.
“Il modus operandi autoreferenziale e privo di un minimo di coerenza da parte del sindaco Adduce ha sconfessato il progetto di partecipazione e trasparenza premiato dalla Commissione Europea che avrebbe, adesso, tutto il diritto di revocare l’assegnazione. Pertanto, al fine di evitare che i materani e i lucani tutti perdano quanto spetta di diritto alla città e per fare in modo che partecipazione e trasparenza rientrino nel novero delle attività a sostegno della realizzazione del progetto Matera2019, – ha concluso Santantonio – chiedo al futuro sindaco De Ruggieri di avviare tutte le procedure perché venga riportato ordine etico e responsabilità nell’operato della Fondazione.”
Caspita, finalmente viene fatta luce su una pagina oscura degli intrallazzi materani. Bel modo di farsi conoscere dall’Europa che ha creduto nella bontà della nostra proposta progettuale.
Bisogna dire grazie a Santantonio per aver avuto il coraggio di uscire fuori dal coro degli allineati al potere del partito democratico ed aver, è proprio il caso di dirlo, “smascherato” questo inciucio di potere.
Meno male che Adduce ha accusato i suoi competitori di essere delle “maschere” e di mancanza di trasparenza!
Questa operazione con la nomina di Verri e della Tarantino nella Fondazione come la definisce?
Attendiamo fiduciosi una giustificazione
caro Adduce, un conto è fare le pagliacciate tipo firmare il patto della trasparenza in piazza insieme a tutti i candidati e riempirsi la bocca con raffaele cantone, un altro conto è essere trasparenti veramente. CHE DELUSIONE!!!! MENO MALE CHE QUALCUNO PUBBLICA QUESTE COSE!!!
Si, meno male che qualcuno pubblica queste cose, peccato però che le pubblica solo in campagna elettorale. Occorrerebbe una campagna elettorale al mese.