Riportiamo di seguito la lettera inviata dagli attivisti del Meetup “Amici di Beppe Grillo-Matera5Stelle.it” al Presidente della Giunta, al Presidente del Consiglio ed ai Consiglieri Regionali della Regione Puglia per sollecitare il ricorso per incostituzionalità della Legge 164/2014 (Sblocca Italia) con l’estensione, oltre che all’articolo 38, anche agli articoli 35, 36 e 37.
Al Presidente della Giunta
Regione Puglia
Al Presidente del Consiglio
Regione Puglia
Ai Consiglieri Regionali
Regione Puglia
Oggetto: Ricorso per incostituzionalità degli articoli 35,36,37 e 38 del
decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto ”Sblocca Italia”,
coordinato con la Legge di conversione (Legge 11 novembre 2014, n. 164),
recante “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione
delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione
burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa
delle attività’ produttive”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 262
dell’11 novembre 2014
Gentile Presidente, gentili Consiglieri,
il Consiglio Regionale di Basilicata, con una decisione pusillanime il 9
dicembre u.s., ha deciso di non decidere e quindi di non impugnare gli
articoli 35, 36, 37 e 38 della Legge 164/2014, nonostante la Regione
Basilicata è, e sarà, una delle più devastate dagli effetti dello
Sblocca Italia. Nonostante oltre 60 consigli comunali lucani si siano
espressi ufficialmente perché la Regione impugnasse per
incostituzionalità lo Sblocca Italia.
Le estrazioni petrolifere e tutte le attività ad esse connesse
provocano, e continueranno a provocare, gravissimi livelli di
inquinamento dell’aria, del terreno ma soprattutto dell’acqua.
Quell’acqua di cui la Basilicata è ricca e che per grandissima parte è
vitale anche per la Puglia. Quell’acqua dell’invaso del Pertusillo,
destinata per gran parte all’uso potabile della vicina Puglia ma che,
come è stato verificato da più analisi indipendenti, contiene tracce di
idrocarburi. La stessa acqua destinata ad usi agricoli e zootecnici, le
cui produzioni raggiungono quotidianamente le genti di Puglia. La stessa acqua del fiume Basento che raggiunge il nostro Jonio, carica dei reflui della Tecnoparco S.p.A. che smaltisce e depura fanghi di estrazione petrolifera che nelle scorse settimane si è scoperto avere livelli di radioattività nove volte superiori ai limiti consentiti.
Ma purtroppo non sono solo le attività estrattive, che subiranno in
Basilicata un drastico incremento, a dover preoccupare anche la
confinante Puglia. Lo Sblocca Italia creerà devastazione, come previsto
dall’articolo 35, anche nel settore dei rifiuti ed in particolare del
loro incenerimento, autorizzando “a saturazione del carico termico” gli
impianti esistenti e da realizzare, compresi i cementifici. Anche in
questo caso, gli effetti sull’ambiente e sulla salute dei fumi e dei
veleni dell’impianto Italcementi in località Trasanello, a meno di 3 Km da Matera ed al confine con il comune di Santeramo, sono gravissimi sia per la Puglia che per la Basilicata.
Presidente, Consiglieri, l’inquinamento, i veleni, le patologie
derivanti, non conoscono i confini amministrativi tra Regioni.
Questa legge che viola palesemente la nostra Costituzione, priva i
nostri territori della necessaria autodeterminazione e della autonoma
scelta di modelli di sviluppo, condannando definitivamente il meridione a diventare la pattumiera della nazione.
Abbiamo appreso con soddisfazione dell’impegno del Consiglio Regionale Pugliese del 10/11/2014 ad impugnare per anticostituzionalità manifesta la Legge Sblocca Italia e con altrettanta soddisfazione le recenti rassicurazioni affidate alla stampa dal Presidente Introna, ma chiediamo comunque, a sostegno di quanto in questi mesi hanno chiesto con forza i vicini meetup pugliesi del Movimento 5 Stelle, che il ricorso venga esteso, oltre che all’articolo 38, anche agli articoli 35, 36 e 37 della Legge 164/2014.
La Puglia perciò, rimane insieme alle altre poche Regioni che hanno
deciso di impugnare la Sblocca Italia, per noi lucani, l’ultima speranza
per la sopravvivenza dei nostri territori e della nostra economia,
palesemente svenduti dalla nostra classe politica.
Ci auguriamo che, con il deciso intervento della Puglia contro questa
legge sciagurata, il futuro per le genti delle nostre Regioni, da sempre
intrecciate da un destino comune, non sia sporco di petrolio, di fumi e
di morte ma, come sempre è stato, sia un lungo futuro pulito di cultura, di agricoltura, di turismo, di industria compatibile con l’ambiente.