Rivedere, in sede di conversione del decreto Sblocca Italia, la disciplina di semplificazione energetica, “in particolare nella parte concernente la regolamentazione in merito alle attività estrattive di idrocarburi, al fine di coinvolgere, formalmente e sostanzialmente, gli enti sub statali sia nella fase decisionale che in quella esecutivo – applicativa e garantire il pieno rispetto delle relazioni tra Stato e Regioni”. E’ la richiesta avanzata al Governo e al Parlamento dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, che ha approvato oggi all’unanimità un ordine del giorno proposto dal presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza.
Con il documento la Conferenza dei Presidenti chiede inoltre al Governo e al Parlamento di “riconoscere e valorizzare gli elementi conoscitivi della realtà socio-economica che deriveranno dalle attività di ascolto partecipato dei territori rispetto alle proprie risorse ambientali e produttive, risorse che costituiscono volano di sviluppo” e di “attivare un confronto con le Regioni che si traduca nel rilascio di un’intesa, concorrente nel determinare l’impatto ambientale, economico e sociale per il principio di prossimità del governo del territorio”.
“L’Italia (terra e mare) – afferma Lacorazza – è seduta su un immenso giacimento petrolifero, che da vent’anni viene ‘coltivato’ solo in Basilicata e, marginalmente, in Sicilia. Occorre affermare il principio di prossimità del governo del territorio, attraverso intese con le istituzioni dei territori perché questa attività sia sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale e produttivo”.
“In materia energetica – aggiunge il presidente del Consiglio regionale – la giurisprudenza costituzionale ha costantemente ribadito che il potere dello Stato, anche quando ricorra la ‘chiamata in sussidiarietà’, è condizionato dal raggiungimento dell’intesa con le Regioni interessate in quanto ‘atto maggiormente espressivo del principio di leale collaborazione’. Con l’ordine del giorno approvato dalla Conferenza intendiamo porre all’attenzione del Parlamento e del Governo questo problema, così sentito nella nostra terra che da molto tempo offre all’Italia il proprio contributo con le risorse petrolifere estratte in Val d’Agri, e merita la piena considerazione delle proprie esigenze (di tutela della salute e dell’ambiente, innanzitutto; ma anche in termini di investimenti per le infrastrutture, il lavoro e lo sviluppo) da Parte dello Stato”.