Scaglione (presidente lucano della CIM Confederazione degli Italiani nel Mondo): “No al decreto legge Tajani sul riconoscimento della cittadinanza italiana”. Di seguito la nota integrale inviata da Luigi Scaglione, presidente lucano della CIM.
Un netto no al Decreto Legge Taiani sullo stop al riconoscimento della cittadinanza italiana con modalità che sembrano avviare un processo di disconoscenza del fenomeno della diaspora, per porre un freno a chi per coprire le proprie incapacità adotta simili provvedimenti è venuto dal Congresso della CIM in svolgimento a Tunisi/Cartagine.
La valutazione sensata e realistica è che se, come da più parti, a ragione, si richiede, se si vuole riformare una legge che riguarda gli italiani all’estero, è bene prima ascoltare le loro rappresentanze istituzionali e associative in modo che la riflessione e la discussione siano pubbliche, trasparenti e aiutino a riconnetterci – tutti – con la nostra storia, o meglio, a fare i conti con la storia e con un presente di un paese che proprio dall’emigrazione è stato segnato e in larga parte conformato.
Il Congresso della CIM (Confederazione degli Italiani nel Mondo), ha ribadito questa linea che in uno con lo smantellamento del sistema organizzato come sta accadendo in Basilicata e con modifiche sostanziali in altre regioni italiane, sembra rispondere ad un disegno precostituito di rotture dei legami a dispetto delle vicende che riguardano le regioni italiane con lo spopolamento, la denatalità e le dichiarazioni di disponibilità ad accogliere i lucani e gli italiani di ritorno.
Difendere i diritti acquisiti e riconoscere il senso di appartenenza a questo Paese fatto di solidarietà ed accoglienza che non può essere cancellato con un Decreto Legge.
La battaglia continua per gli Italiani nel Mondo.
(Nelle foto gli interventi di Luigi Scaglione e Donato Caivano, Angelo Sollazzo, Fabio Porta)