Franco Vespe in una nota esprime alcune riflessioni dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di Matera. Di seguito la nota integrale.
Alla fine il sindaco del M5S di Matera, con tutta la sua giunta è caduta. Probabilmente la peggiore amministrazione che il comune di Matera abbia mai avuto. Di chi ha governato in questi 4 anni lo scrivente non ha mai avuto fiducia. Ne conoscevo troppo bene le attitudini e le (in)competenze. Conoscevo soprattutto i loro morsi cannibaleschi che ho sentito ferocemente affondare nei miei polpacci fin dal 2013 quando, lanciatissimo, concorrevo alle loro primarie come candidato alla presidenza della Regione. Mi fermarono redigendo una vigliacca lettera delatoria per far intervenire l’allora “paparino” Grillo contro di me. E infatti intervenne! Ma è acqua passata. Non riesco a serbare rancore. Non sono invece acqua passata le ingiuste accuse che mi mossero a quel tempo. Le stesse oggi sono cadute sulle loro teste e che ha determinato la loro caduta. 4 anni fa non accolsi favorevolmente la candidatura fra le fila del M5S di Cinzia (Scarciolla) e Marilena (Amoroso) a me care. La vita mi ha insegnato che bisogna astenersi da dare consigli non richiesti perché sono “fastidiosi” e per questo destinati tutti ad essere inascoltati. Quindi non posso dire oggi a loro, come ad altri, quella odiosa frase “ve l’avevo detto!”. Non solo. In questi 4 anni non ho scritto nulla contro questa amministrazione, come invece fatto per tutte le precedenti. Non ho scritto nulla per non essere accusato di nutrire rancori da Cavalleria Rusticana. Non ho scritto nulla perché, nonostante tutto, questa nuova generazione politica che il M5S aveva messo in campo e che era piaciuta tanto alla città, comunque meritava, grazie al voto democraticamente espresso, di essere messa alla prova. Purtroppo nel corso dei mesi si è dimostrata assolutamente impreparata dal punto di vista amministrativo e l’arroganza rivoluzionaria che l’ha contraddistinta, non gli ha consentito di recuperare quel minimo di umiltà utile per apprendere in corsa. Soprattutto non hanno proiettato in politica un loro sogno, un progetto nuovo di cittadinanza intorno al quale appassionare ed invitare alla partecipazione. La rivoluzione francese fu sanguinaria e tagliò tantissime teste, ma propose e realizzò una nuova prospettiva storica, un nuovo modello di società che poi ha ispirato il mondo moderno. In piccolo avrebbe potuto essere questo il M5S per l’Italia come per la nostra città. Per questo nel 2011 chi scrive si avvicinò al movimento divenendo attivista “dormiente”. Divenni attivo nella fase in cui il movimento arrivò quasi al 25% di voti alle politiche del 2013. Partecipai alla vita del M5S con la speranza che si potesse contribuire ad un nuovo progetto di società e, soprattutto, con l’intento di trasformare il movimento in una forza che si ponesse l’obiettivo di abbracciare la complessità del “governare”. Un movimento che prende quasi un quarto dei voti doveva diventare assolutamente forza di governo! Incontrai certamente tanta brava gente ma conobbi anche il lato oscuro di M5S. Aveva saputo raccogliere intorno a se il disagio sociale ma non era riuscito a trasformarlo in progetto politico e riscatto, ma in livore e rivincita sociale. Una caserma prussiana dove tutti dovevano pensarla come il leader: uno vale uno ma… c’era uno che valeva tutti! Chi scrive fu vittima di questo livore sociale. Il fallimento dell’esperienza Matera è dovuto essenzialmente a questo limite che il M5S ha sempre palesato in ogni ambito: la riluttanza a divenire forza di governo. L’ultima fase crepuscolare della gestione comunale lo ha chiaramente messo a nudo. Alla fine la città ha assistito a quel miserabile tetris delle poltrone che è durato mesi e che è culminato in quell’atto irresponsabile di mettere a repentaglio la maggioranza in consiglio comunale per un assessorato. Una maggioranza caro Francesco cade sempre per sua implosione interna, non certo per colpa della minoranza o per accordi sottobanco con essa poi disattesi! Sapevate che la Amoroso, da voi profondamente e “convintamente” delusa, non avrebbe sostenuto la maggioranza e, nonostante tutto, avete voluto completare stupidamente il vostro tetris di poltrone. In politica l’unica colpa che non si perdona è la irresponsabilità e perfino di questo vi siete macchiati! Sono ora preoccupato. Non si apre affatto una fase nuova e rosea per Matera. C’è più di un ultra 70-enne che si sta sfregando le mani perché crede che si possa aprire una nuova opportunità per loro con la “restaurazione”. Quelli l’irresponsabilità la sanno camuffare molto bene! Da dove partire allora? Io credo che non conti l’età anche se il vangelo ci dice che “vino nuovo in otri nuovi”. Non conta il saper fare il mestiere. Quello si impara anche strada facendo. Quello che conta è avere sogni nel cassetto, saperli tradurli in strategie e progetti e, soprattutto, saperli trasmettere ai cittadini chiamandoli alla corresponsabilità. Tante le frecce nella feretra della nostra città. Prima di tutto Matera Capitale della Cultura Europea. Saper rilanciare questo suo ruolo. Sbaglio grave è stato fatto dalla fondazione nel non aver promosso la “consuetudine” degli eventi culturali. Sono stati fatti solo eventi “One shot only”. Festivals, biennali, mostre, eventi da ripetere negli anni non sono stati proposti od avviati. Lavorare poi per la creazione del quarto polo turistico-culturale della Magna Grecia. Poi il PNRR anche se, al contrario di quello che dice l’ex-sindaco, ben poco ha saputo proporre. Non so se si potranno aprire i termini per nuovi progetti. C’è da riprendere e rilanciare la “Casa delle Tecnologie” questa volta con uomini competenti e dal curriculum prestigioso. Ottima idea portata avanti dal M5S ma poi fallita nella gestione per …accattonaggio. L’impegno per rilanciare la infrastrutturazione viaria che veda Matera perno di un comprensorio più ampio con alleanze da ricercare anche in altre regioni. Matera che sappia interloquire con la sua provincia piuttosto che accarezzare presunte vocazioni di terre pugliesi lontane. Matera che rafforza e valorizza le sue infrastrutture di ricerca, di sviluppo tecnologico ed imprenditoriale per cogliere le opportunità che oggi sta offrendo la Space Economy. La difesa dei presidi sanitari e il disegno di un piano regolatore sociale per comprendere in fondo il tessuto sociale ed i bisogni socio-assistenziali dei nostri quartieri. Eppoi la ZES! Forse ancora non si comprende la portata di questa epocale svolta pensata per il Sud e per Matera. La ZES è una opportunità straordinaria perché infrastrutturando adeguatamente i nostri territori, essi possano diventare “affascinanti” e per questo capaci di attrarre investimenti e patrimonio umano. Sono questi solo titoli ma sarebbe opportuno che la nostra città possa svilupparli, declinarli in vista delle prossime elezioni. Ora basta parlare del Tetris di poltrone a cui abbiamo tristemente assistito.