Tra l’anno scolastico in corso (2022-2023) e quello 2017-2018 nelle scuole di primo grado dell’area sud della provincia di Potenza (esclusa la Val d’Agri) mancano all’appello 584 alunni (dai 4.248 attuali ai 4.832 di quattro anni fa). E’ questo sicuramente l’elemento più problematico che ci trasferisce il Piano di Dimensionamento Scolastico approvato dal Consiglio Provinciale di Potenza. Lo afferma la consigliere provinciale di Potenza Giovanna Di Sanzo aggiungendo che se non si affrontano cause e motivazioni della bassa natalità e dello spopolamento dei piccoli comuni soprattutto delle aree più interne come quella Lagonegrese-Sinni-Mercure-Pollino il Piano si riduce a strumento burocratico in applicazione di norme nazionali già di per se rigide. Per questa ragione c’è bisogno di un piano complessivo di tenuta e crescita dei comuni e borghi montani e rurali nel quale i Lep (livelli essenziali di prestazioni), per i quali si è riacceso il dibattito politico nazionale e locale, sono il fattore prioritario. Tra i Lep da garantire – continua Di Sanzo – l’istruzione ha un significato specifico per assicurare il futuro dei ragazzi e quindi che le famiglie non siano costrette ad andare via anche per ragioni di studio dei propri figli. In tutto questo il Pnrr ha risorse specifiche da impiegare per l’istruzione e formazione e per la coesione territoriali e quindi superare i divari esistenti specie nei servizi primari. Solo la più stretta ed efficace concertazione Governo (Ministeri interessati)-Regione-autonomie e comunità locali può produrre i risultati sperati.