“La scuola ha bisogno di credibilità e autorevolezza. La credibilità è come la verginità, se si perde non si può più riacquistare. Non possiamo piu’ credere alle sue parole, troppe sono state negli ultimi mesi le contraddizioni in cui lei, ministro, e’ caduta e che hanno generato confusione e l’impossibilita’ di garantire agli studenti della scuola italiana statale e paritaria la continuità didattica”. Lo ha detto, rivolgendosi al ministro dell’Istruzione Azzolina, il vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Giuseppe Moles, durante il Question time al Senato. “Tutte le nostre iniziative – ha aggiunto Moles – sulla stabilizzazione dei precari, sulle scuole paritarie, dove studiano circa 900 mila ragazzi completamente abbandonati a se stessi, sui dirigenti scolastici, sul personale Ata sono state misconosciute dal governo. In cambio solo di confusione e di provvedimenti, come quello sul concorso straordinario per i docenti, che non risolveranno nessuna grande questione, come quella delle 200 mila classi che nel prossimo anno resteranno scoperte, senza insegnanti di ruolo”.
Gianni Leggieri, consigliere regionale Consigliere Regionale M5S Basilicata sull’intervento del senatore Moles di Forza Italia
Se per il senatore di Forza Italia, Giuseppe Moles, “la credibilità è come la verginità e se si perde non si può più riacquistare”, la trivialità è come l’ubriacatura da Bunga Bunga di berlusconiana memoria.
Le parole del senatore forzista, pronunciate al Senato, durante un question time sulla scuola, trasudano volgarità, disprezzo verso le istituzioni, ma soprattutto disprezzo verso il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Le parole pronunciate a Palazzo Madama denotano ancora una volta la scarsezza di argomenti e vacuità da parte di certi parlamentari, che pur di acquisire un po’ di visibilità sono disposti a pronunciare discorsi senza nessun pregio dialettico e politico. Il senatore Moles si occupi di più della sua regione, la Basilicata, impegnata in una lenta ripresa dopo i guai del Covid-2019.
Alla ministra Azzolina esprimo tutta la mia solidarietà. Da responsabile del ministero dell’Istruzione sta cercando di riattivare al meglio tutte le attività nelle nostre scuole, e sta portando avanti una riforma storica della scuola italiana, che permetterà la stabilizzazione e l’assunzione di decine di migliaia di insegnanti, tanto che ha toccato grossi interessi. Un impegno che l’ha resa bersaglio di attacchi e minacce con l’attivazione di una scorta. Le parole vomitevoli di Moles sono l’ultimo esempio di un modo di fare che non possiamo che deprecare.
Scuola, senatore Moles: “M5s alza polverone per nascondere fallimenti”
“Strumentalizzare l’espressione utilizzata in Aula per avanzare isteriche ed inesistenti ipotesi di insulti sessisti sottolinea ancor piu’ il modus operandi dei 5stelle: alzare polveroni per nascondere i propri fallimenti”. Lo dichiara Giuseppe Moles, replicando alle affermazioni di alcuni esponenti del M5S. “Sapevamo che sono bravi ad inventare fake news, ma delle due l’una: o sono in mala fede tanto da attribuirmi parole o aggettivi da me mai pronunciati, o sono scientemente distratti, ma a questo avrebbero potuto rimediare – prima di aprire bocca e dargli fiato – riascoltando il video del mio intervento in Aula, o rileggendone il resoconto stenografico”
Scuola, senatore Moles: “Ho parlato con Azzolina, lei ha capito mie parole. Ho detto che se si fosse sentita attacca mi scusavo a prescindere
“Ho parlato con la ministra Azzolina ed ho chiarito il senso del mio intervento: io mi sono riferito alla credibilità persa ed irrecuperabile della scuola ovviamente le ho detto che se si fosse sentita attaccata direttamente non era assolutamente quello il senso del mio intervento e comunque le chiedevo scusa a prescindere”. Così il senatore di Forza Italia Giuseppe Mole, interpellato al telefono, torna su quanto detto questa mattina in aula al Senato spiegando di aver parlato con la ministra. “Azzolina – dice ancora ha capito perfettamente ed io l’ho molto apprezzato. La stessa frase “non politically correct” l’ho usata in un altro mio intervento in Aula presente il premier Conte: Io mi riferisco alla credibilità politica dell’esecutivo”.