Tenere le scuole aperte anche d’estate per consentire agli studenti di fare più sport, musica, teatro, laboratori di lingue e innovazione digitale attraverso attività da svolgere in orario extrascolastico, soprattutto nei mesi estivi.
E’ quanto prevede il bando “Scuola al Centro” lanciato lo scorso anno per potenziare l’offerta formativa delle scuole ed incrementare le competenze di base degli studenti e che ha determinato il finanziamento in Italia di ben 4663 progetti presentati dagli istituti scolastici, dei quali sono solo 65 sono “made in Basilicata”, sono stati cioè presentati dalle scuole lucane.
E’ quanto dichiarato da Michele Napoli, Presidente del Gruppo Consiliare Forza Italia della regione Basilicata che, nel commentare i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca aggiunge:”l’esiguo numero di progetti presentato dagli istituti scolastici della nostra regione è emblematico della scarsa progettualità che gli stessi sono in grado di esprimere, a fronte delle considerevoli potenzialità di un bando innovativo, destinato a rendere la scuola adeguata alle sfide educative presenti e future , oltre che strumento reale di incremento delle competenze dei nostri ragazzi su temi fondamentali quali ad esempio le competenze linguistiche e l’ innovazione digitale.”
“La Basilicata”, prosegue l’esponente azzurro, “rientra purtroppo tra le regioni con il minor numero di scuole ammesse ai finanziamenti che, è bene ricordarlo, per le regioni convergenza, tra le quali c’è la Basilicata, ammontano a 103 milioni di euro, dei quali gli istituti scolastici lucani sono riusciti adintercettarne solo 2 milioni e mezzo”
Un dato senza dubbio deludente che per Napoli occorre quanto prima mettersi alle spalle,non facendosi trovare impreparati al cospetto delle tante opportunità offerte dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-20 previste tanto dai programmi operativi regionali quanto da quelli nazionali.
“Scuola al Centro”, ha concluso l’esponente di Forza Italia, ”può assumere valenze molto positive per il nostro territorio perché, attraverso la partecipazione delle famiglie alle attività didattiche, mira a rendere la scuola un punto di riferimento dell’intera comunità territoriale, capace di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e di favorire l’inclusione sociale, senza lasciare indietro nessuno e consentendo a chi si trova in difficoltà di sentirsi meno solo”.
Lug 21