A parte i numeri ancora “ballerini” sui docenti lucani che nel nuovo anno scolastico potranno rientrare nelle scuole della regione (il sottosegretario De Filippo ha parlato di 290, secondo i sindacati tra i 150 e i 160) è necessario garantire la massima correttezza e la massima trasparenza nelle operazioni in corso all’Ufficio Scolastico Provinciale di Matera per l’assegnazione delle cattedre. Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale le proteste di gran parte dei sindacati di categoria dei docenti materani, che sarebbero stati “messi alla porta”, e si riferiscono a comportamenti che violerebbero le prerogative sindacali, in primo luogo di garanzia del personale interessato, richiedono immediati chiarimenti. Si tratta di ristabilire le condizioni di serenità nell’assolvimento di pratiche che riguardano centinaia e centinaia di docenti e le loro famiglie. Chiarezza va fatta, nello specifico, sulle procedure adottate. Da quanto viene riferito da fonti sindacali ci sarebberoistituti scolastici che hanno fatto proposte di incarico senza aver fatto alcun avviso, altri che hanno fatto avvisi con scadenza anteriore a quella prevista per i docenti per poter inserire il curriculum nel sistema telematico del Miur, addirittura prima che venissero ultimate tutte le procedure di assunzione del personale docente.
Intanto – dice Castelluccio – ci sentiamo solo parzialmente soddisfatti perchèuna parte deidocenti inseriti nelle GaE (Graduatorie ad Esaurimento), dopo anni di attesa, ha finalmente ottenuto una cattedra. Insegnanti dimenticati e ignorati dallo Stato, che hanno combattuto in una battaglia e che abbiano sostenuto perché legittima e sacrosanta. Dopo oltre un anno di lotta – aggiunge – in cui alla sfiducia e allo sconforto iniziale è subentrata la determinazione a ribellarsi ad un ruolo di serie B nella corsa al ruolo, i GaE vedono riconosciuti i loro diritti ed il nostro impegno viene premiato. Questi professionisti, dopo l’approvazione della cosiddetta Buona Scuola di Renzi, avevano visto svanire le speranze di una stabilità lavorativa. Adesso possono finalmente svolgere il loro compito di educatori in modo sereno. Serenità, però, che manca a quei docenti fuorviati da un governo che li ha indotti, in modo subdolo, a fare scelte che poi si sono rivelate nefaste. Insomma, un esecutivo che ha beffato gli insegnanti anziché valorizzarli per il fondamentale ruolo educativo che svolgono in favore delle giovani generazioni. Soltanto in Basilicata, dove i GAE sarebbero non meno di 1.800,ci sono ancora tanti posti vacanti, che ancora non vengono coperti con le assunzioni definitive. E almeno 1.110 insegnanti lucani, in buona parte over 40, attendono notizie sul proprio futuro.
“Continueremo le nostre battaglie – conclude – affinché agli studenti sia garantita una scuola di qualità e a tutti i docenti il diritto di lavorare non in apprensione per il loro destino, ma in tranquillità e continuità”.
Set 01