A margine della ‘due giorni’ di ‘Selecting Italy 2023/ Gli ecosistemi territoriali e la governance per l’attrazione di investimenti esteri’ nel Convention Center del Porto Vecchio di Trieste, l’assessore allo sviluppo economico della Basilicata Alessandro Galella dichiara:
“Bisogna investire non più solo sulle industrie, ma sull’innovazione e la formazione specializzata. È quanto si sta facendo in Basilicata, con la Strategia regionale per la specializzazione intelligente (S3), programma finalizzato a sviluppare il sistema della ricerca regionale e le capacità di innovazione delle imprese lucane, mediante interventi per il potenziamento delle infrastrutture di ricerca nei settori della S3 e di sostegno agli investimenti in ricerca ed innovazione delle imprese, sviluppo dei cluster tecnologici ed erogazione di servizi specialistici. La Basilicata ha scelto i suoi cinque cluster nei settori della cultura, automotive, bioeconomia, energia e aerospazio. Presentarsi con i cluster attiva molto facilmente dei rapporti di collaborazione diretti con i cluster corrispondenti ai settori, ma anche con investitori internazionali che orbitano in diverse aree del mondo.
Ho chiesto al vice ministro Valentini – prosegue Galella – che venga modificata la Carta Europea degli aiuti di Stato a finalità regionale che offrono il 10% in più di incentivi a chi investe in Campania, Puglia e Calabria.
Ho chiesto, altresì, massima attenzione al Governo per la transizione del settore dell’automotive, sul quale stiamo profondendo tantissimi sforzi in sinergia con Stellantis.
Ho parlato ad una qualificata platea di una Basilicata che, nonostante le gravi lacune infrastrutturali dovute agli scarsi investimenti al sud, ha tutte le carte in regola per rilanciare lo sviluppo economico ed occupazionale, soprattutto nei settori più innovativi come quello della digitalizzazione e delle nuove energie. Questo anche grazie alla Zes sulla quale c’è un investimento di 50 milioni di euro e che ormai è piena realtà.
Gli stimoli e il bagaglio di informazioni e scambio, che occasioni come questa di Trieste forniscono, sono innumerevoli, nella piena convinzione che l’obiettivo principale sia quello di creare posti di lavoro di tipo continuativo, preferenzialmente nelle classi giovanili, che sono in grado di garantire la sopravvivenza demografica, prima ancora che economica, della Basilicata”.