“Di pochi giorni fa è lo studio scioccante della Società italiana di pediatria secondo cui le disuguaglianze territoriali comportano un rischio maggiore del 50% di mortalità infantile per i neonati e bambini meridionali. La ministra Carfagna ha scoperto così, oggi, la mostruosità del criterio della spesa storica e ha deciso di intervenire pubblicamente per rivendicare la sua azione politica e per ribadire la necessità di porre fine al ‘divario di cittadinanza’. Eppure, non possiamo non ricordare alla Ministra che fa parte di una coalizione che negli ultimi trent’anni ha portato avanti con ostinato zelo le istanze del Nord. Quel diritto costituzionale che lei oggi indica come imperativo è stato puntualmente ignorato fin dai tempi della riforma del Titolo V della Costituzione”.
Lo dichiara il senatore Saverio De Bonis in un post sulla sua pagina Facebook, commentando lo studio recente della Società italiana di pediatria.
“La richiesta di federalismo e di autonomia rispetto al centralismo statale – scrive ancora il senatore – si è tradotta fin da subito, in Italia, in una istituzionalizzazione della disuguaglianza geografica. La riforma fiscale è stata portata avanti con spietata lucidità in modo tale da ridurre sempre di più i trasferimenti statali al Sud. E negli anni del rigore e dell’austerità, la smania aziendalista di ‘far quadrare i conti’ ha fatto corto circuito con la tendenza federalista, lasciando i territori meridionali completamente sguarniti e desertificati. Nella sanità in primis, ma anche in tutti gli altri settori che costituiscono la base del benessere collettivo: asili, scuole, treni, infrastrutture ecc. Oggi Carfagna scopre i livelli essenziali delle prestazioni e ne fa una sua battaglia, ma la sua collega di partito e di governo, Mariastella Gelmini, non parla forse di ridare slancio all’autonomia differenziata senza fare il minimo accenno ai Lep e ai fabbisogni standard? Il Sud ha le competenze e le potenzialità per prendersi cura dei suoi bambini, dei suoi giovani e dei suoi anziani esattamente quanto il Nord. Ha risorse naturali, imprenditoriali e umane per rilanciare il proprio sviluppo. Ciò di cui ha bisogno il Sud è una cosa sola: l’equità”.