Senatore De Bonis (Forza Italia) replica a deputato Cillis (M5s) “Eviti strumentalizzazioni su Governo regionale, la contabilità pubblica non è un optional”. Di seguito la nota integrale.
Se i cinque stelle nei gruppi di lavoro (gdl) avessero studiato meno l’acquisizione dei like sui social e avessero approfondito le nozioni di finanza pubblica, l’onorevole Cillis, probabilmente, avrebbe evitato di strumentalizzare inutilmente il governo della Basilicata.
Sul caro prezzi nel mondo agricolo l’ex assessore Baldassarre aveva assicurato l’impegno per uno stanziamento straordinario di 10 milioni di euro da parte della Regione Basilicata, mentre il nuovo assessore Cupparo ha sottolineato la necessità di effettuare tutti i necessari passaggi contabili, approvando in bilancio un fondo straordinario per dare un segnale su questioni che necessitano di risposte più complessive di carattere nazionale ed europeo. Nessuna polemica, dunque.
Del resto, come Cillis dovrebbe sapere, la contabilità pubblica non è un optional dell’azione politica regionale. Fino a quando non sarà approvato il bilancio di previsione non c’è alcuna possibilità di inserire nuove poste finanziarie. Se il bilancio regionale non è stato ancora approvato non possono esserci capitoli di spesa a cui far riferimento. Cupparo, correttamente, ha voluto precisare che solo dopo questi passaggi si potranno reperire le risorse necessarie e concordare insieme gli interventi, che rappresentano pur tuttavia un segnale, evidenziando come sia insostituibile il ruolo del governo centrale rispetto alle misure anti crisi richieste dagli agricoltori lucani.
Ora Cillis, invece di strumentalizzare la pagliuzza dei (pochi) fondi regionali, guardi alle travi dell’Agrivoltaico e del Piano di riparto delle risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr), dove si rischia, se le cose restano così, di togliere fondi al Sud per dirottarli al Nord. Uno sfregio senza precedenti ai fondi europei per l’agricoltura su cui non mi pare di aver ascoltato levate di scudi da parte di Cillis. O si modificano tutti i criteri, sia del primo sia del secondo pilastro, oppure assisteremo a un doppio trasferimento verso il Nord che il Sud non può accettare, nemmeno con compensazioni spicciole.
Un parlamentare farebbe bene ad occuparsi innanzitutto della reale destinazione dei fondi nazionali: il vero scandalo è il silenzio dei cinque stelle sul mancato rispetto del vincolo del 40% sui fondi PNRR dei ministeri di Agricoltura, Turismo e Sviluppo economico.
Cillis si rende conto che così aumenterà ancora di più e in maniera notevole la disuguaglianza tra i territori del Nord e quelli del Sud? Le clausole inserite nel provvedimento sull’agrivoltaico, ora all’esame di Bruxelles, e i criteri di riparto delle risorse del PSR non solo rappresenterebbero un cambio di regole in corso, ma anche un cambio del criterio alla base dei fondi stessi che di fatto verrebbero dirottati al nord. Altro che equità!
Che dire, poi, del religioso silenzio di Cillis sull’eccentrica posizione del senatore Petrocelli che, spacciandosi per pacifista dell’ultima ora, sta mettendo in imbarazzo il governo, la Commissione Affari esteri da lui presieduta, il suo ministro degli Esteri, il suo movimento, la nostra regione e l’intero Paese?
Insomma, Cillis si occupi delle beghe interne al suo movimento invece di strumentalizzare le vicende del centrodestra regionale.