Senatore De Bonis (Forza Italia) risponde a Consigliere regionale Braia (Italia Viva): “Faccia mea culpa”. Di seguito il commento del senatore Saverio De Bonis in risposta alle dichiarazioni del consigliere regionale Luca Braia e l’intervento pubblicato dal consigliere regionale Luca Braia.
Senatore De Bonis (Forza Italia) risponde a Consigliere regionale Braia (Italia Viva): “Faccia mea culpa”
Ho letto dell’intervento del consigliere regionale Luca Braia, ex assessore all’agricoltura, che per alcune sue scelte è rimasto ben impresso nella memoria degli agricoltori Lucani. Intervenendo ad un convegno a Lavello sul comparto cerealicolo il capogruppo di Italiaviva in regione rimprovera l’attuale assessore Cupparo di inazione ed altre deficienze nella politica del comparto e propone una serie di soluzioni poco realistiche e comunque a mio avviso sbagliate.
Vorrei però cominciare dalle scelte fatte da Braia quando aveva il potere di fare oltre che quello di proporre e criticare. La più sbagliata e penalizzante per il settore fu secondo me quella di concedere nell’ambito del PSR consistenti aiuti per per chi fa semina su sodo (e quindi usa il glifosato) ben superiori a quelli che spettavano al grano biologico, dove l’utilizzo del Glifosato è notoriamente vietato. Scelta infausta che ha danneggiato la qualità del grano lucano, la salute dei consumatori e l’ambiente con l’inquinamento delle falde acquifere.
Quanto alle proposte a parte una vaga richiesta di aiuti per 10 mln da destinare in parte alle aziende agricole. Quale parte? Come? Per quali attività? Con quale criterio? Aiuti diretti? Poi propone in una seconda fase di 25 milioni per cofinanziare (credo quindi con fondi regionali) per i prossimi 3 anni i contratti di filiera. Dobbiamo dissentire anche qui. La storia recente si è incaricata di dimostrare che i contratti di filiera non remunerano, come si sperava, la parte agricola in modo equilibrato. Finiscono per riprodurre effetti simili a quelli della Sabatini sulla meccanizzazione ma non incidono sul nodo del prezzo e delle pratiche sleali lungo la filiera. Andrebbe anche arginato il fenomeno, sempre nei contratti di filiera, che prevede l’ampliamento di silos di stoccaggio che poi vengono utilizzati per metterci grano estero, fenomeno presente anche in Basilicata. Serve invece la stabilizzazione della Commissione CUN grano affinché la formazione del prezzo abbia un andamento corretto e si ponga fine all’opacità delle borse merci locali. Inoltre crediamo che in questo momento, in cui il grano è particolarmente strategico per le note ragioni legate alla crisi russo-ucraina, sia necessario sostenere i cerealicoltori con aiuti diretti per ettaro che gli garantiscano una giusta remunerazione e li incoraggino a produrre più grano.
Di questi temi si è occupata la commissione agricoltura del senato con l’affare assegnato sul grano, di cui sono relatore, spero che gli elementi che ne emergeranno possano essere utili anche all’assessore Cupparo che sono certo invece farà un buon lavoro.
In ultimo ma non per ultimo vorrei ricordare l’esperienza della Ministra Bellanova, anche lei di Italiaviva, che anziché visitare le aziende agricole ha visitato i più grandi importatori di grano estero.
Consigliere regionale Braia (Italia Viva): “Cerealicoltura italiana e lucana in affanno. La Regione Basilicata esca dal silenzio”.
La cerealicoltura, mai come oggi, necessita di una politica lungimirante e di un progetto di respiro regionale. La risposta della Regione Basilicata non può essere quella del silenzio ma dell’azione, della programmazione e della visione da costruire con tutte le parti coinvolte. A partire dagli operatori sul campo che dopo tre anni di “nulla”attendono indicazione, indirizzi politici e risposte. Lo scenario internazionale mutato, gli effetti della pandemia e della guerra russo-ucraina stanno cambiando gli equilibri mondiali socio economici, i cui effetti se non anticipati e governati rischiano di travolgerci. Leggi intervento completo di Luca Braia al convegno “Il futuro dell’agricoltura e del comparto cerealicolo” organizzato presto l’Istituto Agrario di Lavello dalla cooperativa Unità Contadina.