“In Basilicata mandano alle ortiche le possibilità del Pnrr. Bardi responsabile, la sua giunta sta penalizzando la nostra regione. La Basilicata di Bardi è ormai attaccata alla canna del gas. Anzi, alla canna della “molecola” del gas.
Lo ha dichiarato in una nota il senatore M5S, Arnaldo Lomuti, coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle affermando che, “nella gestione Bardi il rinnovamento dei politici del centrodestra è stato uguale a zero. Cosi anche per il rinnovamento culturale in politica, mostrando di non avere avuto nuove idee sull’energia, sui trasporti, sull’economia, sulle nuove frontiere del digitale, sulle tutele del lavoro e sul futuro economico di questa Basilicata e dei suoi abitanti. Né impegno per l’occupazione e l’economia, con, ad esempio, la quota lucana del miliardo di euro per il rinnovamento degli uffici di collocamento e la quota lucana per l’assunzione di 10 mila nuovi collocatori (i famosi Navigator), rimasta lettera morta.
Cioè hanno buttato via posti di lavoro finanziati dallo Stato, per fare il dispetto a un governo di segno politico opposto? Mi sa che il dispetto è ai lucani, mica al Movimento».
Per non parlare dell’innovazione energetica, che secondo Lomuti è stata deludente in termini di proposte, progetti, formazione e informazione, «Nonostante la possibilità di poter gestire gli ingenti fondi del Pnrr per la Transizione ecologica e i fondi per le Comunità energetiche. Una fortuna amministrativa mandata alle ortiche».
«Tant’è», ha ancora affermato, che «la Basilicata resta stabilmente al terzultimo posto nella povertà percepita e il potere di acquisto degli stipendi dei lucani resta tra gli ultimi posti delle Regioni d’Italia e il debito pubblico regionale resta impressionante».
Nella nota ce n’è anche per i rapporti con l’agricoltura, ritenuti «identici al precedente ventennio del Csx, con gli agricoltori abbandonati a loro stessi, privati di liquidità da un mercato che è gestito da intermediari e non da loro, con i fondi europei di difficile accesso, utili soprattutto alle banche e riservati a chi ha già liquidità da utilizzare. Cioè alle grandi aziende agricole e alle società di capitali». Con gli enti di irrigazione super indebitati e reti di gestione idrica colabrodo che hanno perdite del 60%. Mentre gli «agricoltori, ai quali la regione addebiterà i debiti degli enti di gestione – al danno, la beffa – spesso sono anche costretti a fare i turni per irrigare i campi, nonostante la Basilicata produca 640 miliardi di litri di acqua sorgiva ogni anno e abbia 1 miliardo di mc. di capacità di stoccaggio idrico. Un vero paradosso collettivo».
Oggi, scrive ancora Lomuti, «questa deludente amministrazione di Bardi, sotto le elezioni politiche del 25 settembre e con quelle regionali in arrivo fra pochi mesi, ci vuole “regalare” la “molecola del gas”. Il che significa, ammesso che riescano a realizzare queste intenzioni, che vogliono regalare 2 centesimi a kwh ai lucani, che sono in realtà sono già proprietari di questa “molecola del gas”. Per uno sconto in bolletta molto irrisorio e che sa tanto di propaganda».
Con «un corretto ricorso ai fondi del Pnrr e delle “Comunità energetiche”», chiude la nota di Lomuti, «la Regione Basilicata avrebbe potuto orientare lo sviluppo economico delle imprese lucane e di conseguenza delle famiglie, dotandole della possibilità di fare a meno di tutto il gas che occorre per la produzione dei beni lucani, liberandoli anche da una servitù inquinante e impattante. Consentendo l’auto produzione di energia per abbattere di un terzo tutti i costi energetici e tutti i prezzi degli acquisti che quotidianamente fanno le famiglie e le imprese. Altro che molecola del gas gratis».