Senatore Rosa (Fratelli d’Italia): Dal Crob parta la sfida per abbattere le liste d’attesa. Di seguito la nota integrale.
Il confronto, a Rionero in Vulture, sul CROB, con varie forze politiche presenti, con i sindacati e con gli operatori è stato molto interessante, soprattutto perché ha visto tutte le posizioni, a prescindere dal colore politico, convergere sulla necessità di ‘dare un senso’ al nostro Istituto di cura e ricerca, uno dei pochi del Mezzogiorno.
Seppure la Giunta si è impegnata, con la delibera dello scorso giugno, a dare indirizzi strategici e indicazioni operative in materia di Governo dei Tempi di Attesa, si può e si deve fare di più.
Ad esempio, è ancora applicato, nelle nostre strutture, l’intervallo di tempo tra una visita ed un’altra, tra una prestazione e l’atra, disposto in piena pandemia. È imperativo che si ritorni alla situazione pre Covid.
Inoltre, sarebbe opportuno che la Regione Basilicata e tutte le sue aziende ospedaliere e sanitarie iniziassero ad applicare la sospensione dell’intramoenia in caso di superamento del rapporto tra attività in libera professione e quella nel canale istituzionale, come pure in caso di sforamento dei tempi massimi di attesa previsti dalla Regione, come previsto dal Piano nazionale governo liste attesa 2019-2021.
Per una visita ginecologica si va da una media dei tempi di attesa di 66 giorni del Madonna delle Grazie di Matera ai 78 del CROB; per una visita urologica, dai 35 del Crob ai 53 dell’ospedale materano; per una visita gastroeneterologica, dai 106 giorni al Crob ai 115 del San Carlo. Per non parlare degli esami diagnostici: per una mammografia: si passa dai 237 giorni del San Carlo ai 259 del Crob; per una risonanza magnetica, con e senza liquido di contrasto, dai 78 del CROB, agli 81 del San Carlo
Un più attento monitoraggio delle attività intramoenia e la verifica dello svolgimento dell’attività libero professionale e dell’insorgenza del conflitto di interessi o di situazioni di concorrenza sleale non risolverebbero il problema ma potrebbero concorrere, insieme ad altre misure, ad alleggerire le liste d’attesa.
Sono in piena sintonia con chi, durante l’incontro, ha affermato che i problemi delle lunghe liste di attesa per le prestazioni sanitarie sono problemi che affliggono tutta l’Italia; la carenza di medici, di infermieri, di strumentazione sono altre problematiche che pesano su tutto il sistema sanitario nazionale.
Tutto questo è vero. Ma è anche vero che il rispetto di quei tempi, che già con il piano nazionale liste d’attesa 2010-2012 erano stati fissati, riguarda solo le visite e le prestazioni richieste dai residenti o dai domiciliati in Basilicata. I Lucani, però, sono pochi. In questo campo, la nostra scarsa popolazione può e deve essere uno sprone a fare meglio delle altre regioni.