Senatore Rosa (Fratelli d’Italia): “Lettera al Provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Puglia e Basilicata, si risolva la questione mensa per gli istituti lucani”. Di seguito la nota itnegrale.
Ho scritto al Provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Puglia e Basilicata, dopo il mancato riavvio del servizio di mensa presso i tre istituti di pena lucani (Potenza, Matera e Melfi), auspicando una immediata risoluzione della problematica.
Durante la mia visita al carcere di Potenza, avevo appreso di una situazione alquanto singolare: quella del servizio mensa per gli agenti della Polizia penitenziaria. Affidato in un lotto unico ad un’ATI, associazione temporanea di imprese, per gli istituti di Puglia e Basilicata, risultava sospeso dal 10 gennaio per le sole strutture lucane. La causa sarebbe l’antieconomicità del servizio.
Al di là del fatto che il rischio di impresa è a carico dell’imprenditore, anche negli appalti pubblici, non si comprende perché solo le strutture lucane abbiano subito lo stop del servizio.
La situazione pareva essersi risolta. Vi è stato invece un ulteriore rinvio della ripresa del servizio.
Ho promesso che avrei continuato a seguire la vicenda e per questo ho scritto, come prima iniziativa, al Provveditore, affinchè prenda provvedimenti risolutiviche garantiscano equità di trattamento a tutti gli agenti, sia pugliesi che lucani, nel rispetto delle regole contrattuali poste alla base della gara pubblica.
Anche il S.A.P.Pe. (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) concorda quanto descritto nella lettera del Senatore Gianni Rosa, circa la mancata funzionalità delle Mense di Servizio in tutti gli Istituti penitenziari della Basilicata. La Polizia Penitenziaria lucana è da oltre un mese senza il servizio mensa ed è costretta ad alimentarsi con pasti di fortuna poiché il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Puglia e Basilicata non riesce a uscire da una situazione a dir poco imbarazzante. Il segretario regionale del SAPPe Saverio Brienza punta il dito contro l’immobilismo dell’Amministrazione Penitenziaria, che si è rifiutata di avere un confronto civile con le Organizzazioni Sindacali di categoria, assumendo posizioni unilaterali e senza un legittimo coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori, mentre le mense degli istituti pugliesi, pur appartenendo allo stesso distretto funzionano perfettamente. Una “querelle” che pare non abbia più fine, dopo che era stato assicurato dallo stesso Provveditore che il servizio di riavvisasse da domani 15 febbraio , invece una ultima comunicazione ci rappresenta tutt’altro. È una situazione inaccettabile, poiché la Polizia Penitenziaria svolge un servizio statico nelle carceri e non hanno la piena libertà di recarsi in esercizi esterni per provvedere ad un pasto caldo e completo , invece costretti a rifocillarsi attraverso panini e pizzette , mentre nelle stanze dei bottoni decidono un da farsi che non arriva mai. Fa sapere Saverio Brienza che Il SAPPe entro la fine del mese provvederà a mettere in atto tutte le forme di protesta consentire pur di tutelare i diritti sacrosanti della polizia penitenziaria lucana.
Il segretario regionale Unione sindacati di polizia penitenziaria Puglia e Basilicata Vito Messina, fa sapere di avere apprezzato l’intervento fatto dal senatore Gianni Rosa.
“Come sempre il senatore ha mostrato la sua vicinanza a questa categoria. In tutte le fasi delle nostre battaglie fatte negli anni ha fornito sempre supporto fattivo, esempio ristrutturazione carcere di Potenza, e altre ancora, è stato unico a sostenerci.
Oggi interviene sulla gestione mensa, che da oltre due mesi è divenuto il labirinto della nostra categoria che degli addetti al servizio mensa, che hanno di fatto il futuro incerto, c’è poca chiarezza sul futuro del servizio, arrivano notizie altalenanti sull’apertura. Tutti noi confidiamo sull’intervento del senatore, che ad ogni occasione ha saputo sostenerci fattivamente.
Ovvio che la questione è stata posta alla politica, ed ecco la risposta alla categoria: come sempre la buona politica sa da che parte stare.