L’accordo sottoscritto dal presidente della Regione Pittella e dal Ministro della Difesa Pinotti che dà la possibilità ai lucani di usufruire del servizio della Camera iperbarica dell’Ospedale militare di Taranto non è quello che il Csail aveva chiesto. E’ il commento del portavoce del Csail Filippo Massaro precisando che la proposta del Csail è per la realizzazione di un centro iperbarico nell’ospedale di Villa d’Agri. Del resto – si aggiunge nella nota – il Servizio di Medicina iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto è già utilizzato da pazienti civili pugliesi e lucani. Dall’inizio del 2016, 52 in totale sono stati i trattamenti di Ossigenoterapia in urgenza, effettuati presso il Centro Ospedaliero Militare della Marina a Taranto, a favore di 7 pazienti civili, che hanno riguardato non solo casi di intossicazione da monossido di carbonio e malattie da decompressione del subacqueo, patologie per le quali l’Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) costituisce insostituibile terapia di scelta, ma anche gravi infezioni dei tessuti molli, forme di gangrena, complicanze di interventi chirurgici e gravi fratture agli arti, patologie nelle quali l’OTI rappresenta un’importante strumento di cura complementare al trattamento chirurgico, ortopedico e farmacologico.
La nostra proposta invece – spiega Massaro – ha lo scopo di bloccare la migrazione sanitaria che produce per le casse della Regione una spesa di circa 40milioni di euro l’anno e dotare la Val d’Agri, sempre più “sguarnita” di presidi per la salute, di un importante servizio che non esiste in alcun ospedale lucano. Anche perché l’utilizzo della struttura ospedaliera militare di Taranto non è certo a costo zero.
Attualmente i lucani che hanno bisogno di prestazioni specifiche sono costretti a rivolgersi a Salerno, dove in pochi anni è stato superato il tetto delle 10 mila prestazioni o a Taranto. Istituire un centro iperbarico a Villa d’Agri – è scritto nella nota – risponde a più esigenze: la presenza del Centro Oli a Viggiano con alcune migliaia di dipendenti diretti e dell’indotto; il facile raggiungimento grazie alla S.S.598 che collega l’autostrada Salerno – Reggio Calabria da un lato e la costa Jonica dall’altro; la scarsa presenza di centri iperbarici nelle regioni confinanti, (ad eccezione di Taranto e Salerno); la possibilità grazie al facile raggiungimento di attirare pazienti fuori regione; la possibilità di trattare molteplici patologie con riduzione delle degenze e degli accessi ospedalieri, grazie alla strutturazione del servizio in regime ambulatoriale. Il costo della Camera Iperbarica è piuttosto contenuto (circa 400mila euro) e rappresenta il migliore investimento della Regione Basilicata perché si evita l’emigrazione di migliaia di pazienti lucani verso Salerno o Taranto; la Val d’Agri è il “baricentro” di una utenza anche extra-regionale di circa 400mila abitanti; la salvaguardia di eventuali intossicazioni causate dal Centro Oli di Viggiano e di Tempa Rossa di Corleto Perticara. Infine – dice Massaro – si invertirebbe la tendenza di depauperare l’ospedale di Villa d’Agri di unità operative e prestazioni.
Mag 18