In nota congiunta Antonio Cappiello, Segretario regionale di Lega Noi Con Salvini Basilicata ed Adriana Domeniconi di Lega Noi Con Salvini Basilicata, con profonda indignazione denunciano per l’ennesima volta l’amministrazione comunale materana che, con profonda cecità morale e tecnica, costringe il Sig. Muscatiello Marzio a vivere in ambienti, non idonei, non consoni e non adatti al suo grado di invalidità causato dal suo grave deficit deambulatorio. Questa situazione è stata determinata da una visione becera e superficiale che nel determinare il grado d’ invalidità non tiene conto delle varie problematiche legate alla tristezza dell’handicap. Così si sono verificate, nel tempo situazioni tragicomiche dove ad un paraplegico veniva assegnato un alloggio ad un piano alto, mentre ad un malato portatore di deficit mentale veniva assegnata una casa a piano terra. Si apprende,oggi,che a questa situazione incancrenita, con vivido spirito natalizio, la suddetta Amministrazione ha formalmente diffidato il Sig. Muscatiello a lasciare l’alloggio “entro il termine perentorio di 30 giorni”senza fornire un’abitazione alternativa. Il documento precisa che il “contratto di assegnazione provvisoria di alloggio comunale” a Muscatiello “è scaduto il 31 gennaio 2016”. L’avvocato Gelsomina Cimino, legale di Muscatiello, ha presentato un ricorso al Tar per la Basilicata per chiedere la nomina di un commissario ad acta per arrivare ad abbattere le barriere architettoniche che lo ostacolano. La Lega-Noi Con Salvini Basilicata si augura che il tribunale amministrativo fornisca una decisione condita dal buon senso. Antonio Cappiello ed Adriana Domeniconi hanno portato la solidarietà del movimento Lega- Noi Con Salvini al Sig. Muscatiello constatando di persona e fotograficamente quanto espresso sopra!
La fotogallery dedicata al caso di Marzio Muscatiello
“Sono poche le famiglie italiane che non abbiano o non abbiano avuto (o non avranno) tra i loro parenti una persona disabile o un anziano non autosufficiente. Perciò non impegnarsi a costruire un habitat giuridico, fisico e culturale amico della disabilità significa ignorare una grande questione di umanità e civiltà.”
L’importante è dare vitto e alloggio ai clandestini…..ma forse perché c’è un ritorno!