“Il Governo ha bocciato il mio ordine del giorno sulla siccità in Basilicata, all’interno della discussione alla Camera sul D.L. Agricoltura, con cui avevo chiesto la convocazione di un tavolo di crisi per affrontare l’emergenza idrica e predisporre un piano di interventi sulla rete e sulle infrastrutture anche in considerazione all’oggettivo mutamento climatico in atto, al fine di dichiarare lo stato di calamità naturale”. Così il deputato dem eletto in Basilicata Enzo Amendola.
“Nel 2024 – prosegue Amendola – il crollo delle precipitazioni sul territorio lucano è stato del 40%, con meno di 200 milioni di metri cubi d’acqua disponibile rispetto all’anno prima. Una situazione particolarmente critica è quella degli invasi di Monte Cutugno, il più grande d’Europa su terra battuta, e di San Giuliano. Una situazione preoccupante, aggravata anche dal cronico problema infrastrutturale, che sta creando difficoltà idriche anche per uso civile, e per la quale molti comuni della fascia Jonica hanno già chiesto lo stato di calamità naturale.
Questo nonostante la presenza di un commissario per la gestione dell’emergenza idrica, nominato un anno fa, e anche a causa di palesi lacune gestionali da parte di Acque Sud SPA, con evidenti ritardi nell’utilizzo dei fondi PNRR.
Un prezzo – conclude l’esponente dem – che ora rischiano di pagare cittadini e imprese agricole, un altro schiaffo dell’esecutivo al Mezzogiorno”.
Lug 11