“Presidente, riguardo alla siccità e all’emergenza che sta colpendo il nostro Paese, bene ha fatto il Consiglio dei ministri a deliberare lo stato di emergenza fino al dicembre 2022. Pur tuttavia vorrei far presente che la situazione comincia a peggiorare anche nelle Regioni del Mezzogiorno. È di questi giorni la notizia che, dopo la conclusione dei raccolti, molti agricoltori segnalano ai nostri Gruppi la difficoltà a far fronte agli elevati costi, all’incremento del carburante e dei fertilizzanti, con le produzioni che si sono ridotte del 20, del 30 e in alcune aree anche del 40 per cento. Non c’è una linea gotica della siccità che possa dividere le zone siccitose del nostro Paese, trascurando tutto il quadro nazionale.”
Così Il Senatore di Forza Italia Saverio De Bonis intervenendo in aula oggi sull’emergenza siccità che sta colpendo tutto il Paese e al provvedimento del Governo in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio, delle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.
“La fase climatica si sta facendo drammatica anche in Toscana, nel Lazio e via via nelle Regioni del Sud. Solo nella mia Regione, la Basilicata, serbatoio d’acqua di almeno tre Regioni, sono stati prelevati oltre 11 milioni di metri cubi d’acqua in una sola settimana dagli invasi. Le disponibilità idriche generali stanno segnando un deficit di circa 37 milioni di metri cubi sull’anno precedente”.
“Per questo chiedo al Governo e al Parlamento di farsi carico di una strategia che consenta alle nostre Regioni di attrezzarsi per tempo prima che sia troppo tardi, così come sollecito le Regioni del Sud a segnalare lo stato di emergenza in modo da poter dare – prosegue il Senatore – una speranza ai nostri produttori, che temono di non avere risorse per poter programmare le prossime semine. Minacce arrivano anche sul fronte della produzione olivicola, che accusa un pesante deficit idrico.”
“Per fronteggiare l’attuale situazione alle Regioni del Centro-Sud servono gli stessi mezzi e i poteri straordinari che sono stati messi a disposizione delle altre Regioni. Dobbiamo – prosegue De Bonis – fare in modo di proteggere e rafforzare quelle che sono evidentemente le risorse strategiche del Paese: credo, infatti, che l’acqua sia il bene essenziale per l’uomo, per l’agricoltura e per tutti i settori produttivi.”
“Avviandomi alla conclusione, serve anche una strategia di lungo periodo che consenta di prepararsi a eventi che purtroppo sono sempre meno una eccezionalità. Dobbiamo ammodernare la rete idrica, manutenere la rete esistente, dotarci di dissalatori (pur nel rispetto della legge salva mare) ed imparare dagli israeliani che l’acqua si usa tre volte: prima per gli usi civili, poi per quelli produttivi e poi per quelli agricoli. La grande sete del pianeta non è e non sarà un’emergenza episodica e non c’è alcuna ragione per immaginare che non flagellerà anche il Meridione d’Italia, che ha già molti divari con il Nord e non merita di collezionarne un altro sull’onda dell’emergenza”. Ha concluso il Senatore Saverio De Bonis