Dina Sileo, coordinatore regionale Italia Madre Basilicata: “La Regione Bsilicata spacca il mondo venatorio lucano con delibera in totale dispregio ad una corretta politica venatoria e faunistica”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Un’ultima, misera e furbesca azione istituzionale ci viene segnalata da alcune associazioni venatorie. Il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata “preso atto delle istanze pervenute” da solo tre associazioni venatorie e cioè: Arcicaccia, Federcaccia e Libera caccia, con un provvedimento dell’ultima ora – D.G.R. n. 1403 del 28 dicembre 2018- ha modificato i tempi di prelievo della caccia alla beccaccia, al tordo bottaccio, al tordo sassello e alla cesena. Vengono ignorate le consorelle Italcaccia, Enalcaccia, Anuu e Eps. E su questo provvedimento il mondo venatorio si spacca. I soci delle prime cantano vittoria per aver raggiunto l’obiettivo del prolungamento della stagione venatoria per tali specie, gli altri, esclusi dal dialogo istituzionale, apprendono il tutto da cacciatori campani, amici degli amici. Cosa si nasconde dietro l’ennesimo provvedimento scellerato? La mercificazione dei tesserini di caccia in totale dispregio ad una corretta politica faunistica venatoria.
Entrando nel merito del provvedimento rileviamo che gli Uffici Regionali, nel varare lo stesso in fretta e furia, hanno violato l’art. 8 comma 4 della L.R. n.2 del 1995 e sue modificazioni. L’articolo prevede l’acquisizione, su tutti i provvedimenti in materia di caccia e sua conservazione, del parere del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio, organo consultivo composto da tutti gli stakeholder ( Associazioni venatorie , agricole, ambientaliste ed Enti locali). Il Comitato, sebbene costituito e insediato da oltre un anno, in questo caso è stato del tutto ignorato.
A rendere totalmente illegittima la Delibera si aggiunge la violazione di quanto disposto su questa materia da due sentenze emesse dal T.A.R. di Basilicata e dal Consiglio di Stato. Per i giudici amministrativi, infatti, le delibere che modificano i tempi di prelievo del calendario venatorio senza il parere ISPRA sono illegittime. Nella delibera appena varata si prevede il posticipo del prelievo di beccaccia fino al 20 gennaio 2019 e dei tordi fino al 31 gennaio 2019 mentre l’ISPRA nella predisposizione del calendario venatorio aveva espresso parere di chiusura al 31.12.2018 per la beccaccia e al 20.01.2019 per i tordi.
Di fronte a questa illegittima, arbitraria e scorretta politica venatoria e faunistica Italia Madre Basilicata sollecita l’intervento del Ministro dell’Ambiente affinchè eserciti i poteri sostitutivi di cui alla Legge 157/1992.