Simonetti (Cseres): “Le lotte in Basilicata per la conquista dello Statuto dei Lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
A cinquanta anni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del testo della legge 300 del 20 maggio 1970,Statuto dei diritti dei lavoratori occorre e ricordare il contributo dei lavoratori lucani alla conquista di norme fondamentali che hanno determinato modifiche sostanziali nelle condizioni di lavoro e di vita. In realtà l’approvazione del testo di legge da parte del Parlamento è la conclusione di un lungo percorso iniziato con la proposta di Giuseppe Di Vittorio indicata al congresso della Cgil svoltasi a Napoli nel 1952. La proposta metteva insieme il Piano del lavoro e i diritti dei lavoratori in una fase molto dura e difficile della gestione scelbianadei conflitti sociali del dopo guerra. In sintesi Lavoro e Libertà.
Dovranno passare 16 anni, con le lotte del 68, per vedere prima nei luoghi di lavoro e di disoccupazione l’affermarsi delle rivendicazioni operaie e del movimento studentesco sostenute da un ampio e unitario movimento di massa. Con le vertenze contrattuali, la lotta contro le gabbie salariali, la parità retribuzione uomo/donna si fissano le norme che riguardano anche i diritti sindacali di assemblea e di rappresentanza con il superamento delle Commissioni interne e il riconoscimento dei delegati eletti e dei Consigli di fabbrica.Questo è il percorso delle grandi lotte, degli scioperi, delle conferenze di produzione che genera la legge proposto dal Ministro Brodolini e messo a punto dalla Commissione Giugni. In sintesi prima le conquiste sul terreno e poi la legge cornice
In Basilicata il percorso non fu difforme da quello nazionale ma si arricchì dei contenuti della Vertenza Basilicata per lo sviluppo culminato nel “febbraio Lucano”che vide la fitta alleanza lavoratori-studenti.
Tutto si sviluppo in particolare con le lotte del 1968 e del novembre dell’anno successivo, la grande manifestazione di Roma con cinquemila persone e l’illustrazione della piattaforma unitaria nella Sala della Promonoteca in Campidoglio e tutte le manistazioni degli anni 70.Una stagione esaltante che non va solo ricordata. L’esperienza unitaria, la partecipazione di popolo e delle Istituzioni hanno ottenuto risultati e modificato realtà, condizioni di lavoro e di salario, ed il territorio.
Un grande passato dietro le spalle che dovrebbe servire per il presente ed il futuro specialmente in questa fase drammatica anche per la Basilicata. Ripartire da quella stagione, con le necessarie innovazione anche di contenuto rimane essenziale e decisivo. Unita` partecipazione dei lavoratori e dei cittadini, ricerca e ideazione di proposte di sviluppo e dei diritti democratici rappresentano i caratteri fondamentali della costruzione di una svolta nel mondo a cinquant’anni dallo Statuto.