Pietro Smonetti (Cseres): “Verso la liquidazione dell’ASI di Potenza e la costituzione della nuova società “Aree Industriali Produttive Basilicata Spa”. la proposta di legge della Regione trasmessa alle parti sociali”. Di seguito la nota integrale.
In occasione dell’anniversario del quarantennale del sisma del 1980 avevamo insistito,cosi come facciamo da molti anni, sulla grave situazione del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza che ha accumulato circa 80 milioni di debito con le gestioni ordinarie e commissariali .Una vicenda che negli ultimi mesi si è arricchita di pignoramenti del conto corrente dell’Asi da parte di alcuni creditori con inevitabili conseguenze sulla gestione .La mancanza di liquidità,il mancato pagamento dei fornitori e l’assenza di entrate certe ha convinto la Giunta Regionale a individuare un percorso celere per Istituzione di una Spa a totale capitale della Regione denominata Aree Industriali Produttive Basilicata con risorse pari a due milioni e nella contestuale messa in liquidazione del Consorzio e la nomina di un liquidatore. La proposta inviata ieri alle Parti Sociali per eventuali valutazioni e suggerimenti entro il prossimo 27 Dicembre prevede scadenze precise.Costituzione della nuova società ,che avrà competenze in tutto il territorio regionale, entro trenta giorni dalla entrata in vigore della legge. La stessa tempistica vale per la nomina del Liquidatore che potrà contare per la gestione sull’utilizzo del solo patrimonio ,alcuni capannoni, suoli e attrezzature per istorare i debitori in quanto il sistema idrico e di depurazione passeranno ad altri Enti. Nell’impianto legislativo si prevede il passaggio dei dipendenti dell’Asi alla nuova società con trasferimento degli impianti e la definizione di un organico tarato sulla nuova missione che viene molto ridotta .Una quota degli attuali organici dei consorzi potrà essere trasferita ai nuovi gestori pubblici.
Si tratta di norme ,percorsi e tempi che dovranno fare i conti con la abrogazione di leggi ,i comportamenti dei creditori pubblici e privati dell’imponente debito dell’Asi ed anche con la valutazione delle varie forze in campo. Il Consorzio Industriale di Potenza,come gli altri,fu istituito nel 1960 per attivare le infrastrutture nelle aree scelte per l’industrializzazione e l’allocazione delle attività produttive ed i servizi Attualmente l’occupazione nel settore manifatturiero ,prevalentemente negli agglomerati , si avvicina alle 25 mila unita sui complessivi 34 mila in Regione .Nel contempo anche per gli errori ,la cattiva gestione dei gruppi dirigenti e parte dell’imprenditoria ci sono circa 100 capannoni non utilizzati per fallimento ,mancato inizio di attività o dismessi. Un patrimonio di circa 200 milioni, non di propietà delle Asi, che non è stato riutilizzato nonostante le precise disposizioni di legge e i finanziamenti previsti dalla Cassa Depositi e Prestiti.Molte aree sono inutilizzate specialmente in Provincia di Matera. Tutto questo in completa assenza di un piano industriale e del Lavoro, il tutto aggravato dal mancato funzionamento dell’Osservatorio del lavoro e la paralisi formativa in atto.
Nella bozza di legge non si affronta la questione centrale dei criteri di scelta dei nuovi gruppi dirigenti che per la dimensione della gestione della riforma, della messa in liquidazione, e della costruzione della nuova società reclama una attenzione particolare per non replicare il passato che ora presenta il conto per pubblico e privato non solo in termini di perdite di risorse, occupazione e distruzione di aziende e lavoro.
Forse e’necessario ripiegarsi in un dibattito e decisioni nel quadro anche dell’utilizzo dei nuovi fondi europei molto concreti ed efficace per superare l’industria del debito e puntare su innovazione, attività produttive e lavoro.