Il sindaco De Ruggieri non ha più la maggioranza al Comune di Matera. Gli effetti delle scelte politiche che hanno portato al nuovo rimpasto nella giunta comunale (con i nuovi assessori Mariani, Dimona e Orsi all’esordio negli scranni della sala Pasolini) si sono manifestati nel pomeriggio in occasione del primo consiglio comunale del 2020 in cui i consiglieri erano chiamati a proseguire la discussione che porterà all’approvazione del Regolamento Urbanistico. Dopo l’intervento iniziale del sindaco di Matera, che ha ripercorso tutti i risultati ottenuti dall’Amministrazione Comunale e gli obiettivi che intende raggiungere in questi mesi che ci separano dalle prossime elezioni l’intervento del Consigliere comunale Gaspare L’Episcopia ha messo “spalle al muro” il primo cittadino, invitato a dimettersi perchè privo dei numeri per andare avanti. A difendere l’operato dell’Amministrazione Comunale e le scelte politiche del nuovo rimpasto è stato il capogruppo del PD, Salvatore Adduce, poi è stata approvata la richiesta di sospensione di 5′ richiesta dal Consigliere comunale Gaspare L’Episcopia. Quando i consiglieri che sostengono il sindaco De Ruggieri sono rientrati in aula è partito l’appello ma in quel momento tutta l’opposizione è rimasta fuori dall’aula. I 14 consiglieri presenti non garantivano il numero legale per proseguire i lavori e così la seduta è stata sciolta. La seconda convocazione è in programma mercoledì 15 gennaio alle ore 15. Riuscirà il sindaco De Ruggieri a concludere regolarmente il suo mandato? Saranno decisive le prossime 48 ore, anche perchè questa situazione di stallo è alquanto imbarazzante per chi sta governando la città di Matera.
Michele Capolupo
Di seguito l’intervento del Consigliere Comunale Gaspare L’Episcopia con cui ha chiesto le dimissioni del sindaco di Matera
Prendo la parola Presidente per esprimere in questo consesso le mie considerazioni circa l’attuale situazione politica.
Gentile Sindaco De Ruggieri.
Sono l’operaio della prima ora. Sono un consigliere che l’ha sostenuta sin dall’inizio della legislatura. L’ha sostenuta quando abbiamo attraversato la complicata e difficile fase del Governo di Unità Municipale, anche subendo non poche accuse a livello personale di saltimbanco, trasformismo, doppiogiochismo.
L’ha sostenuta perché Matera 2019 era troppo più importante degli interpreti e delle logiche personali, perché la città non poteva rimanere orfana dell’indirizzo politico affidata alla fredda gestione di un Commissario.
L’ha sostenuta nonostante alcune criticità nell’approvazione dell’ultimo bilancio di previsione perché abbiamo deciso di salvaguardare le aspettative dei lavoratori che attendevano dalla politica delle risposte concrete e al contempo abbiamo voluto dotare la macchina comunale degli strumenti finanziari utili per gestire al meglio le attività amministrative.
Successivamente Lei ha manifestato la necessità, decorso il 2019, di fare una verifica circa l’attuale situazione politica e amministrativa. Noi abbiamo accolto con favore questa scelta perché avremmo dovuto discutere insieme alla maggioranza le questioni ancora in campo,gli obbiettivi e le attività eventualmente da porre in essere per questa fine legislatura e quali prospettive ricalcare per rilanciare meglio la nostra città nel 2020.
Questo però non è avvenuto, non c’è stata alcuna riunione, alcuna interlocuzione. Dopo soli due giorni abbiamo appreso dalla stampa che aveva nominato una nuova giunta. Come re-imbiancare una facciata senza costruire un palazzo. Come se le delicate questioni da affrontare potessero essere tradotte e risolte attraverso mosse di scacchi, manovre di aggiramento, caccia alle streghe o liste di proscrizione.
Davanti a questo sgarbo istituzionale il gruppo consiliare insieme si è visto costretto a prendere le distanze da una così miope visione politica e conseguentemente ha dichiarato di non essere più disponibile a sostenere questa amministrazione in consiglio comunale.
Per sgombrare il campo da facili strumentalizzazioni e per evitare sciacallaggi politici va anzitutto ribadito, e Lei Signor Sindaco lo può confermare, che il nostro capogruppo Paterino dopo l’azzeramento della Giunta non ha in alcun modo avanzato richieste di postazioni o nomine di sorta a riprova che Noi riteniamo le questioni e gli indirizzi politici al di sopra delle nomine stesse e degli incarichi. Inoltre se avesse convocato la riunione di maggioranza in quella sede Le avremmo espresso alcune considerazioni circa la opportunità, decorso il 2019 di rimettere il mandato e di lasciare ai cittadini di Matera il diritto di scegliere il nuovo governo per la città.
Forse la nostra idea non avrebbe trovato accoglimento ma almeno avremmo potuto esprimere nelle sedi opportune le nostre considerazioni.
Premesso questo oggi Signor Sindaco, con tutto il rispetto che nutro nei suoi confronti e nella sua funzione non posso che sottolineare che non ha più una maggioranza.
Il bilancio di previsione è stato approvato con 18 voti favorevoli compreso i 4 voti del nostro intergruppo che oggi le ribadisce di non essere più in maggioranza.
Sento in questi giorni, strane voci di corridoio, che parlano di un consiglio oramai inutile, di numeri non indispensabili per proseguire la gestione dell’amministrazione comunale, spero che queste considerazioni non derivino da lei e che lei non si lasci plagiare e contagiare. Da uomo di storia e delle istituzioni non può non dare il giusto peso alle dichiarazioni rese quest’oggi. Non può sgozzare sull’altare del consiglio i principi cardini della democrazia. Non può deupaperare il consiglio delle sue funzioni. Se un sindaco si rende conto di non avere la maggioranza in consiglio comunale deve immediatamente rassegnare le dimissioni. È un obbligo morale, istituzionale, etico. Altrimenti reghelerebbe questa assise ad un contorno. Ad un suppellettile. Non può gentile Sindaco non prendere atto che questa esperienza si è conclusa e che ci aspetta una stagione nuova.
Con il bilancio di previsione inoltre abbiamo garantito attraverso specifici indirizzi, ai dirigenti e alla struttura comunale, gli strumenti per poter amministrare il Comune di Matera e pertanto l’ulteriore e successivo intervento, a pochi mesi dalla fine della consiliatura, non risulta assolutamente necessario poiché attiene esclusivamente ad una attività di gestione e non politica.
Per questa ragione Gentile Sindaco, prenda atto di queste considerazioni, e rimetta il mandato nelle mani della città. Sarebbe un gesto di grande correttezza, lealtà istituzionale e rientrerebbe nel solco della sua storia e della sua attività politica.
La fotogallery del Consiglio comunale di Matera (foto www.SassiLive.it)