Sindaco e giunta Comune di Lagonegro, Lista Cantiere Lagonegro: “Da democrazia a democratura”. Di seguito la nota integrale.
Si è insediato il nuovo Consiglio Comunale a Lagonegro, è stato eletto il Presidente del Consiglio e ufficializzata la Giunta con l’assegnazione delle deleghe, la prima giunta con forte accentramento di deleghe in capo al sindaco pro-tempore, la concentrazione di deleghe nelle sue mani oltre a denotarela disomogeneità delle stesse, ( area contabile e personale, sviluppo energetico oltre che turismo e cultura), manifesta una visione fortemente accentratrice del ruolo rivestitoe segnala, parallelamente, una deresponsabilizzazione degli assessori nominati.
La campagna elettorale condotta ha visto osannare il Consigliere Francesco Piro, ha ospitato il Presidente Bardi ( uomo di Berlusconi ) il senatore Moles, l’assessore Cupparo( tutti aderenti a Forza Italia ) e contemporaneamente sminuire il ruolo del candidato-delegato Gianni Mastroianni, che il 5 agosto, dal Commissario Pagliuca, in accordo con Moles, veniva nominato delegato comunale di Lagonegro.
Ora nell’assetto politico amministrativo Gianni Mastroianni, delegato comunale di Forza Italia, si deve accontentare di un’altra delega, da semplice consigliere comunale, per studiare ed approfondire i temi delle Attività produttive, Commercio ed Artigianato, niente assessorato e niente presidenza del consiglio, a meno che non debba lasciare il posto al primo dei non eletti, per assurgere ad altro incarico.
Stessa sorte da semplice consigliera è toccata alla Mastroianni-Propato, per lei, l’ex 5 stelle passato, Caiata, grazie alla Gelmini, approdato in Fratelli d’Italia e quale coordinatore provinciale, aveva garantito la nomina a Vice-Sindaco.
Nel primato della democratura in atto a Lagonegro i partiti Forza Italia e Fratelli d’Italia, che tanto si sono spesi, alla fine sono stati mortificati: i loro rappresentanti dovranno solo alzare la mano in consiglio comunale.
L’assessore Leone fa bingo e porta in giunta il dottore Fucci, che potrebbe giocarsi l’incarico di primario.
In questo contesto si palesano serie perplessità sulla possibilità che, un siffatto mosaico di giunta, realizzato secondo una pura distribuzione di potere tra gli astanti, possa realizzare quella sana gestione dello sviluppo di cui Lagonegro ha bisogno.
La verità è che per la compagine che governa il nostro paese, con i consensi di una minoranza di appena il 33% dei votanti, era chiara, sin dal principio una sola cosa:conquistare la carica disindaco, il resto non contava e non conta, conta la volontà di affermare uno solo al comando, altro che programma e gioco di squadra!
La situazione che vive Lagonegro richiede competenze, impegno e dedizione di un gruppo veramente coeso, una giunta così composta denota una visione corta proprio di chi naviga a vista ed ha come soli obiettivi quelli di detenere il controllo totale, come se gestisse un’azienda privata, e distribuire ruoli un po’ a tutti per recuperare una falsa immagine di coesione che manca sul piano politico, perché priva di progetto.