Valeria Rosaria Singetta, referente per la provincia di Matera associazione culturale Forza Civica: “Anziani e RSA, siamo seduti su una bomba sociale. Intervenire subito”. Di seguito la nota integrale.
“Le principali vittime del virus sono stati gli anziani nelle RSA e bisogna intervenire subito perché il “nessuno resti indietro” non può essere uno slogan da declamare in tv o il titolo ammiccante di un un’incontrollabile progetto di legge. Siamo seduti su una “bomba sociale” e fronteggiamo la drammaticità di una crisi sanitaria che parte dalla realtà di molti anziani nelle case di riposo, della solitudine che vivono molti detenuti che si trovano chiusi nel carcere, isolati dai propri familiari, non potendo ricevere visite, insomma di tutte le fasce di vulnerabilità sociale, dobbiamo costruire condizioni affinchè questa bomba non esploda. L’ultimo provvedimento che vede insieme comuni, Servizi Sociali e volontariato continua, ma non basta il loro intervento, serve un allargamento del reddito di Cittadinanza a chi ha perso qualsiasi reddito e non può usufruire di ammortizzatori sociali e l’applicazione corretta e urgente della legge sul “Dopo di noi”, 112/98 (che proponeva di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità; obiettivo principale quindi favorire l’autonomia delle persone affette da grave disabilità e di evitare il ricorso, spesso ancora obbligato, all’assistenza sanitaria). Servono inoltre nuove assunzioni e la stabilizzazione degli assistenti sociali precari che si trovano a rischiare il contagio nelle RSA senza tutele a causa di una pessima gestione delle case di riposo per sopperire a far fronte dell’emergenza Covid assumendo personale e adottando misure di prevenzione efficaci abbinate a dispositivi di protezione. Bisogna anticipare oggi il finanziamento dei fondi povertà e politiche sociali perché molte delle persone oggi in ospedale avranno bisogno di un sostegno una volta dimesse dalla struttura sanitaria. Per questo è auspicabile creare l’integrazione tra ospedale e territorio e un maggiore investimento nel reparto sociale della sanità, per garantire dimissioni protette e affrontare il problema della salute nella sua complessità.”