Valeria Singetta, Coordinatrice Giovani provincia di Potenza dell’UDC Basilicata: “La Salute deve essere un diritto davvero universale e fondamentale per tutti. Il Coronavirus ha mostrato i nervi scoperti del welfare”. Di seguito la nota integrale.
L’emergenza sanitaria ridefinisce l’agenzia di policy e sollecita a riflettere su questioni che riguardano i vaccini, la scarsità di dosi, molte dosi che sarebbero dovute arrivare ma che sono arrivate con ritardo, e per non mancare il rifiuto e la paura delle persone di sottoporsi al vaccino, questioni delicate alle quali bisogna attuare riforme sulle politiche di welfare e sugli interventi volti a mitigare gli effetti sociali della pandemia.
Pertanto occorrerà che la Sanità pubblica deve essere ben gestita potenziando il Sistema Sanitario Nazionale con risorse che devono essere distribuite sia alla sanità pubblica che a quella privata senza creare condizioni di disparità in termini di costi benefici.
Se la politica sanitaria è ovviamente la prima ad essere chiamata in causa, mettendo in evidenza con molta chiarezza una platea di soggetti certamente più ampia, i tanti nervi scoperti del Welfare State all’italiana dalle politiche del lavoro e di sostegno al reddito, da quelle familiari a quelle per le persone più anziane. Quali le priorità e quali le soluzioni ?.
La prima riguarda le precarie condizioni di salute del Servizio Sanitario Nazionale che descrivono chiaramente il sottofinanziamentodel Servizio Sanitario Nazionale, la mancanza di fiducia dei cittadini nel vaccinarsi, dovuta al contenimento dei costi che ha dominato il dibattito italiano sulle politiche sanitarie degli ultimi due decenni e che ha determinato fra le altre cose una contrazione del personale.
Sul piano delle politiche sociali, il cambiamento radicale che la Regione Basilicata dovrà attuare nel campo sanitario, il potenziamento della sanità pubblica e privata accreditata, riducendo i tetti di spesa e di gestione, garantendo un’equa distribuzione di risorse e Fondi del Recovery Plan che siano omogenee su tutto il territorio nazionale, per poter trasformare le tante condizioni di difficoltà esasperate dalla crisi in corso dalla pandemia in veri e propri problemi, cosi, si potrà non solo scongiurare il rischio che la crisi del Coronavirus accresca le disuguaglianze, ma soprattutto che avvenga la trasformazione pilota, occasione drammatica nel grimaldello secondo un auspicabile approccio universale che metta al centro il cittadino e il territorio nei processi di trasformazione digitale e con lui la ricostruzione delle sue informazioni per poter individuare le esigenze e i bisogni trasportandoli in un’ottica di Welfare Aziendale.
Mag 18